Una nobile forma di partecipazione

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Il primo febbraio 1945 la Donna ebbe diritto al voto.

In fin dei conti sono trascorsi solo pochi anni.

Evidentemente, l’epoca “preistorica” non è relegabile ad un lasso temporale riconducibile a milioni e milioni di anni fa ma rappresenta una recente e triste evidenza, collocabile appena qualche mese prima di questa data.

Ma l’essere umano ha ancora tanta strada da calpestare, tanto terreno da arare, tanta gramigna da estirpare.

Assistiamo ad un progressivo declino nazionale che pone ciascuno di noi innanzi alla desolazione di un giardino colmo di piante rampicanti che infestano e si insidiano.

Non so quando arriverà il giorno in cui, finalmente, godremo della rassicurante e meravigliosa visione di mandorli in fiore, ma mi rendo però conto che oggi, purtroppo,non è ancora giunto il momento di respirare aria di Primavera.

Tuttavia, mi sento risollevata nell’immaginare quell’ingresso all’interno delle cabine elettorali, seguito dallo scalpitio vivace di mamme, di figlie, di nonne, di zie, di sorelle, di operaie, di maestre, di contadine, di sarte, di infermiere, di dottoresse, di casalinghe, di giovani, di anziane, di sognatrici, di razionali, di gioiose, di sofferenti, di ribelli, di altezzose, di umili, di ricche, di povere, di infelici, di ambiziose, di disincantate.

Una nobile forma di partecipazione spalancava le porte della democrazia all’universo offuscato ed ingiustamente marginalizzato delle Donne.

Maria Cristina Adragna 

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Maria Cristina Adragna
Siciliana, nasco a Palermo e risiedo ad Alcamo. Nel 2002 conseguo la Maturità Classica e nel 2007 mi laureo in Psicologia presso l'Università di Palermo. Lavoro per diverso tempo presso centri per minori a rischio in qualità di componente dell'equipe psicopedagogica e sperimento l'insegnamento presso istituti di formazione per operatori di comunità. Da sempre mi dedico alla scrittura, imprescindibile esigenza di tutta una vita. Nel 2018 pubblico la mia prima raccolta di liriche dal titolo "Aliti inversi" e nel 2019 offro un contributo all'interno del volume "Donna sacra di Sicilia", con una poesia dal titolo "La Baronessa di Carini" e un articolo, scritti interamente in lingua siciliana. Amo anche la recitazione. Mi piace definire la poesia come "summa imprescindibile ed inscindibile di vissuti significativi e di emozioni graffianti, scaturente da un processo di attenta ricerca e di introspezione". Sono Socia di Accademia Edizioni ed Eventi e Blogger di SCREPmagazine.

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