Recensione: “Bagai”

148160

RECENSIONE: “BAGAI” DI SAMUELE CORNALBA

“Bagai” di Samuele Cornalba è un progetto narrativo sostenuto e pubblicato da Einaudi Editore, il giovane autore al suo esordio è parte della cinquina finalista Premio Berto 2024.

“La mattina del 5 febbraio 2007 Elia grida a sua madre che la sciarpa che gli ha regalato fa schifo, e la madre di Elia muore, salta un giorno di scuola- il giovedì, con due ore di italiano e una di matematica- per assistere al funerale…….L’unico cambiamento è stato la scomparsa di ogni foto”.

Oggi Elia è un giovane adolescente in quella via di mezzo che segna la sua età, frequenta l’ultimo anno ed è prossimo alla maturità, è il momento delle scelte e dei cambiamenti, per lui il tempo è trascorso in un non tempo dove il suo mondo è fermo mentre tutto il resto scorre implacabile, ma lui, ancorato alla sua solitudine è completamente indifferente a tutto ciò.

Elia è un giovane con un’identità parziale, ferita nel suo divenire, segnato e intrappolato in quel giorno che tutto travolge e che porta via l’abbraccio materno e il senso di famiglia. Una perenne presenza assenza assorbita da tutto ciò che lo circonda, incluso il padre, abbarbicato in una gestualità ripetuta nel quotidiano, che si cela nel mondo del lavoro in un asettico dialogo genitoriale che palesa un’indifferenza emotiva notevole, che aumenta il senso di non appartenenza del giovane dal mondo circostante.

Un legame assente in casa, quella casa paragonata tanto al nido come simbolo, luogo in cui si è riparati e custoditi nei bisogni più profondi, non solo quelli apparenti; il luogo che costruisce la nostra memoria e in cui affondano le radici. Ma questo non vale per Elia, per lui casa è un luogo asettico di ricordi ed emozioni, dove tutto si è interrotto e precipitato in una voragine emotiva incolmabile, un luogo privo di memoria; cosa che invece si manifesta proprio nei confronti del luogo inteso come territorio, il suo paesino di provincia, infatti durante la narrazione si paleserà un intreccio emotivo imprescindibile.

Compagni di Elia sono la solitudine e la malinconia, ma anche dei personaggi che volenti o nolenti incidono sul suo quotidiano vivere, così come Camilla, completamente diversa nei confronti e nell’approccio della vita che riuscirà comunque a essere parte integrante del quotidiano di Elia e della zia, che rappresenta tra il nucleo degli adulti appartenenti alla realtà del protagonista, uno spiraglio positivo, un elemento rassicurante rispetto a quell’indifferenza generale degli adulti nei confronti del giovane e dei ragazzi della sua generazione.

Il giovane autore Samuele Cornalba in questa narrazione dedicata un’attenta riflessione ad una generazione che si affaccia alla vita consapevole di dover attuare scelte per il proprio futuro, segnate proprio da quel tempo che si identifica con la maturità e conduce il lettore a una riflessione al limite di una sottile denuncia sociale, perché emerge forte il senso di indifferenza.

Un’indifferenza che si cela dietro le maschere del perbenismo sociale che non consente di manifestare questo stato di distacco nei confronti del prossimo, contrapposto oggi al valore della solidarietà e dell’inclusione di cui molti si fanno forti di falsa bandiera, perché le parole non corrispondono e non si concretizzano in fatti.

Si ha così la percezione che questo equivoco stato emotivo si insinui in modo inquinante tra le generazioni senza opporre resistenza, senza combattere questo sistema in cui gli adulti diventano esempio di indifferenza, che li rende inermi ad ogni tipo di evento o scelta.

Elia convive con uno stato di sé incompiuto, con il pensiero ben saldo che gli fa credere ormai che per raggiungere un qualsiasi obiettivo manchi sempre quell’ultimo elemento di congiunzione, come quando si perde l’ultimo pezzo da incastrare per completare il puzzle.

Incerto sul suo futuro e sempre più rintanato in sé stesso in questo oblio d’indifferenza resterà forte il rapporto di empatia tra il luogo e il giovane protagonista, una relazione di emozioni pensieri e vista che prevalgono nel mondo circostante in uno stato senso percettivo che dona relazione tra due entità.

Simona Trunzo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here