“a tu per tu con…” Monica Pasero, l’operaia della scrittura

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Monica Pasero, l’operaia della scrittura

Dove sono oggi?

A Dronero, provincia di Cuneo, per un “a tu per tu con…Monica Pasero, una scrittrice che naviga nel mare immenso degli autori sconosciuti al grande pubblico, ma che con la loro forza di volontà alimentano il sacro fuoco della letteratura.

Partiamo da un filo di storia di Dronero.

La nascita di Dronero risale al 1150 anche se il primo documento in cui si menziona risale al 1235.

Dapprima sotto l’egida dei marchesi di Busca, in seguito, dalla fine del XIII al XVII secolo, dei marchesi di Saluzzo.

Tra il 1552 e il 1630 viene colpita ripetutamente da pestilenze.

Nel 1749, sotto il dominio dei Savoia, prende il titolo di città e si svincola dalla famiglia Birago che possedeva il feudo.

In questo periodo parte delle mura vengono abbattute e costruiti nuovi palazzi.

L’economia naviga tra i settori della filatura della seta, della tessitura e della lavorazione del ferro.

Grazie a Giolitti, originario della città, si ha un ulteriore e forte incremento dell’economia all’inizio del Novecento: si costruisce un nuovo ponte sul torrente Maira e si realizza la connessione con la ferrovia.

I periodi storici che hanno maggiormente influito sulla città sono il medievale e il sabaudo.

Il collegamento tra la città e la valle era un tempo garantito unicamente dal ponte di pietra detto “ponte vecchio” o “ponte del diavolo” che, con un ponte levatoio, permetteva l’ingresso alla città.

La chiesa parrocchiale dedicata ai santi Andrea e Ponzio viene costruita sui resti di una costruzione nel XV secolo anche se modificata molte volte, come l’inserimento dell’altare barocco e la costruzione della cupola, opera di Francesco Gallo.

Conserva, però, ancora la struttura tripartita della pianta in tre navate tipica dello stile gotico.

L’ospedale del 1770 sorge sui ruderi del castello e viene utilizzato dai Savoia come prigione per gli eretici durante il periodo della rivolta protestante.

Interessante il foro frumentario, dove una volta si svolgeva il mercato del frumento: è una loggia del grano a base ottagonale risalente al XIV secolo.

Dopo la peste del 1522 vengono murate le arcate e viene trasformata in cappella dedicata a S. Sebastiano tornando nel 1818  a essere un mercato.

La chiesa dei Cappuccini è quel che resta di un convento fondato dai Savoia nel 1621 per contrastare il dilagare dell’eresia protestante nella zona.

Mentre mi avvio verso “la torrazza” o torre di avvistamento costruita sulle rive del torrente Maira nell’XI secolo mi raggiunge Monica.

Il tempo di un caffè ed ecco immergerci nell’intervista per fissare le sue caratteristiche umane e di scrittrice e consegnarle a ScrepMagazine.

Fiore – Quando inizia il tuo percorso letterario?

Pasero – Il mio percorso letterario inizia nel 2009, a oggi ho pubblicato 17 opere tra narrativa e poetica (più una Collana di 12 favolette.) Alcuni dei titoli oggi disponibili:

​“Caro diario, come diceva sempre mia nonna”, “Scritto tra le pagine del fato”, “Le avventure di Lillo il coccodrillo”, “Oltrefiaba”, “La Mia Venezia”, “La bambola magica”, “Il Varco fra i due mondi”, “Ironicamente Noi Equilibri instabili” in collaborazione con Leonardo Carrozzo, “Storia di un fiocco di neve che non voleva cadere” in edizione italiana e inglese con traduzione di Riccardo Mainetti, “Favole per ogni emozione” una Collana di 12 favolette, “La Smentita”, “Lungo viaggio verso il ritorno”, che, dopo 10 anni, ritorna in veste nuova illustrato a colori.

Tra le sillogi poetiche “Alchimia” e “Anime Erranti” in collaborazione con Franco  Cavigliano.

In questi ultimi anni ho tenuto presso alcune classi secondarie lezioni sull’importanza del sogno e della memoria storica.

Alcuni miei brani, poesie e aforismi sono inseriti in diverse antologie.

Negli anni ho avuto esperienze nel mondo editoriale presso alcune Case Editrici ed ho curato diverse uscite editoriali.

Fiore – Prefazioni?

Pasero –  È possibile leggerle in diversi libri  e antologie, tra cui ricordo il Saggio, “Io voglio capire…” di Monica Zaulovic, “Coloro le mie notti”, “Le mie stagioni”, “Appunti di un’anima in viaggio”, “Pagine bianche” (sillogi poetiche di Guido Giannini) “Poesia”, la nuova raccolta poetica di Leonardo Manetti e molti altri.

Fiore – Menzioni d’onore e premi?

Pasero – Nel 2016 ottengo una menzione d’onore con il libro “Messaggi dalla Storia” al “Premio internazionale Michelangelo Città di Savarezza e con la poesia “il Soldato” giungo in finale al concorso “Poesie dal fronte” con l’inserimento nell’antologia omonima legata al concorso.

Sempre nel 2016 una mia favola viene inserita nell’antologia “Speciale infanzia 2016”    dell’Associazione Marel.

Nel 2017 con la lirica “Ali” menzione d’onore al Premio Letterario Bognanco Terme. Nel giugno 2022 in Roma la mia poesia, Le cose da salvare, riceve un diploma d’onore conferito dalla Giuria di Aicab Tea Poetry.

Sempre nel 2022 con il brano “La mia muta preghiera” partecipo agli Assi della letteratura, dove ricevo un premio Speciale dall’Accademia della Medicina di Torino.

Fiore – Da dove nasce la tua passione?

Pasero – La mia passione nasce per caso…Dopo la morte di mia nonna, per ricordarla, ho iniziato a scrivere degli aneddoti che ci legavano e pagina dopo pagina ho scoperto che mi piaceva scrivere… e non ho più smesso.

Fiore – Quando scrivi, hai delle abitudini o luoghi particolari?

Pasero – Scrivere giunge spontaneo in me, come una folata di vento improvviso. Solitamente scrivo al tavolo della mia cucina, dove posso guardare dalla finestra i miei amati alberi e monti.

Fiore – Hai un espediente per concentrarti durante la scrittura?

Pasero – La musica. Solitamente ascolto Ludovico Einaudi e con lui compongo.

Fiore – Il lavoro che svolgi e la sensibilità che dimostri nella scrittura ti permettono senza alcun dubbio di esprimere un parere personale sulle seguenti domande: qual è l’errore più frequente degli scrittori o aspiranti? Dall’alto della tua esperienza, quali consigli daresti a un giovane che voglia intraprendere la tua strada?

Pasero – Per la mia esperienza, quando collaboro con qualche autore alle prime armi, mi sento di dirgli di non fare l’errore di montarsi troppo la testa, perché la delusione brucia e in questo settore è molto facile illudersi.

Il mio consiglio ad un giovane autore, ma vale per qualsiasi categoria umana, è di rimanere umile!  Non sentirsi mai arrivato, ma impegnarsi sempre per migliorarsi. Tutti noi abbiamo sempre qualcosa da imparare.

Fiore – Da piccola qualche volta ti ha sfiorato il pensiero che un giorno saresti diventata una scrittrice,  e non solo?

Pasero – Da adolescente volevo fare la stilista, e prima ancora la strega: ho sempre amato il mondo dell’ignoto e della magia…Ma a scrivere proprio non ci pensavo.

Fiore – Qual è stato il tuo percorso di vita prima di arrivare agli attuali risultati?

Pasero – È stato un percorso abbastanza pesante, a 14 anni lavoravo in una fabbrica del mio paese, ho fatto l’operaia fino a che mi sono sposata.

Solo dopo la nascita del mio primo figlio, essendo quasi sempre in ospedale per lui e non avendo (Grazie a Dio) ai tempi il cellulare, mi sono appassionata alla lettura nelle sale d’attesa, tra una terapia e l’altra.

Da lettrice accanita sono poi passata anche a scrivere e pian piano sono entrata in questo mondo così diverso dal mio, ma che mi affascina e amo.

Ho imparato tanto negli anni, grazie a tantissima gavetta nel settore editoriale.

Fiore – Usi i social?

Pasero – Sì, sono un canale importante per farsi conoscere e lavorare.

Fiore – Qual è il negativo dell’essere una scrittrice? E il positivo?

Pasero – Il negativo è la paura del giudizio altrui, il timore di non essere abbastanza brava, di essere giudicata, di non riuscire ad affrontare le critiche.

Chi scrive non dovrebbe essere sensibile (cosa quasi impossibile).

Scrivere è viaggiare in un mondo magico fatto di emozioni, ma il mondo editoriale e soprattutto commerciale non è adatto agli esseri sensibili.

Il positivo di scrivere è che ti aiuta a buttare fuori il dolore e lo trasforma in storie, romanzi, poesie e anche favole.

La Fantasia è un’arma potentissima che ti permette di inoltrarti in mondi solo tuoi, dove per un po’ puoi lasciarti i problemi alle spalle e sognare. 

Fiore – C’è qualcosa che hai scritto tempo fa e che ti piace quanto ciò che scrivi adesso?

Pasero – Sono molto autocritica con me stessa, per cui quando mi rileggo trovo sempre qualcosa che non mi piace o che riscriverei in un altro modo.

Forse il mio primo libro, “Come diceva sempre mia nonna”, è l’unico romanzo in cui non cambierei una virgola, perché è stato il mio debutto e, in qualche modo, Monica in quelle pagine era felice.

Fiore – La tua scrittura dimostra di avere una tecnica molto valida. Come hai fatto a svilupparla?

Pasero – Sinceramente non ho mai fatto corsi di scrittura né studi in tal senso. Leggo molto… e cerco di migliorarmi.

Scrivo di getto e tutto scorre sul foglio per magia…

Ho sempre pensato che Dio mi abbia donato la scrittura per sentirmi meno sola, per cui il merito è suo.      

Fiore – Quanto c’è di autobiografico nei tuoi lavori?

Pasero – Moltissimo…

Fiore – Le tue pubblicazioni nascono meglio quando scrivi in tranquillità o sotto stress?

Pasero – Ho scritto romanzi, ai tempi, con due ragazzini urlanti in casa, (i miei amati e tremendi figli).

L’importante è avere l’ispirazione giusta, e si scrive in qualunque situazione.

Fiore – Nei tuoi libri racconti “un mondo nuovo, dove l’amore è il protagonista, dove lo spirito e il sogno sono le grandi forze che lo governano.” Perché?

Pasero – Perché credo che le parole abbiano un peso! Che ciò che narri non siano solo fantasie, ma tutte possibili realtà a venire…

Nei miei libri porto in auge l’importanza di sognare, di non arrendersi mai! Di trovare nella Fede, nello Spirito, la via per superare gli ostacoli.

Le persone hanno bisogno di speranza! Di letture che le spronino a credere in loro, nelle loro capacità.

Letture che inviino messaggi positivi.

Il mondo ha un disperato bisogno di AMORE, e la diffusione passa attraverso uomini e angeli… siamo tutti tramiti di un disegno più grande!

Fiore – Qual è il complimento di un lettore che ti ha reso più felice?

Pasero – Ti racconto un aneddoto di cui non ne ho mai parlato pubblicamente. Quando nel 2011 uscì “Lungo viaggio verso il ritorno” lo acquistò un signore per suo figlio, Fabio, di 9 anni.

Il libro è un viaggio fra i personaggi storici di un tempo, tutti accomunati dal Sogno: la forza motrice che ci permette di andare avanti e realizzarci.

Bene, dopo una decina di anni, Fabio, ormai diciannovenne, mi cercò su Facebook e mi disse: “Ho letto da bambino “Lungo viaggio…”, ai tempi sognavo di fare il musicista, e oggi ho una mia band. Grazie di averlo scritto.”

​Ecco questo sicuramente è stato il complimento più bello!

Fiore – Ognuno di noi con la nascita ha una missione da compiere… tu la stai compiendo con la scrittura?

Pasero – Io credo che la mia missione sia scrivere ciò che il cielo mi dona… Illuminare di speranza e di fiducia i miei lettori. Sono solo un tramite…

Fiore – Ogni libro scritto cosa ti ha insegnato?

Pasero – Mi ha insegnato che potevo dare di più! E ho cercato di farlo.

Fiore – Tu affermi che “la vita è un inconsapevole sfiorarsi, un viaggio nelle menti altrui, un ritorno costante in cui tutti noi ci affacciamo e inconsci riviviamo ciò che in fondo è già stato…”. Perché?

Pasero – Perché credo nella rincarnazione, nelle anime gemelle che si ritrovano di in vita in vita. Lo racconto sia nel mio romanzo “La mia Venezia”, sia nel “Varco fra i due mondi” sia in “Leggenda di un amore eterno.”

Credo che ognuno di noi abbia alle spalle centinaia, forse migliaia, di vite passate; pochi le ricordano, ma alcuni sì…

Fiore – Nel tuo “Oltrefiaba” hai scritto sei favole…Cosa sono per te le favole? Sono per caso emozioni?

Pasero – Le favole sono mezzi per entrare nel cuore dei più piccoli e in qualche modo soffiare in loro coraggio, magia e voglia di sognare le basi giuste per creare un mondo migliore a quello in cui sono nati.

Fiore – Il romanzo “Caro Diario. E come diceva sempre mia nonna” rappresenta il tuo tempo passato che vorresti ancora presente?

Pasero – Vorrei potermene stare seduta, ancora una volta, al tavolo della cucina, insieme a mia nonna, sorseggiandoci un caffè e chiacchierando come amiche. Cosa che facevamo sempre, e mi manca.

Fiore – Sul tuo blog consigli la lettura del libro “Scritto tra le pagine del fato”. Perché?

Pasero – Oltre alle segnalazioni di tantissimi autori, promuovo anche i miei libri. “Scritto tra le pagine del fato” è una storia che tratta diverse tematiche umane… tra tutte evidenzio il tema della disabilità.

Essendo consapevole di cosa sto parlando, ho voluto romanzare piccoli vissuti portando al lettore uno spaccato della quotidianità di una famiglia con un figlio disabile.

Fiore –  Nel tuo romanzo, ultima fatica letteraria, “La Smentita”, nella prefazione, Stefano Carnicelli, pone l’accento sulle tue riflessioni che ti portano a considerare l’uomo puro solo nella sua fase infantile. Una nota di pessimismo la tua o la convinzione che l’impoverimento culturale della moderna società sta facendo precipitare l’uomo verso la malvagità e la cattiveria?

Pasero – “La Smentita” è un testo dissacrante ed ironico, nato durante la Pandemia.

Il suo scopo era di rubare un sorriso in chi lo leggesse, ma anche una riflessione. Nulla è mai come sembra!

Dovremmo avere una nostra personale visione, senza dare per certo ciò che da secoli viene tramandato.  Nei miei libri il pessimismo non è contemplato, Stefano si collega ad una frase in cui il protagonista Lucifero, per gli amici Luci, riconosce che solo i bambini sono puri e non condizionabili, almeno nei loro primi anni di vita. Male e Bene si scontrano da sempre.

Ci vuole equilibrio, quello che il cielo porta a nostra insaputa.

Fiore – Come immagini il futuro?

Pasero – Preferisco non immaginarmelo, e costruirmelo giorno dopo giorno.

Fiore – Per finire una domanda personale: che cos’è per te la felicità?

Pasero – La felicità sta nel gioire nelle piccole cose della vita. Tutto è un dono e spesso diamo per scontato quanta felicità ci circondi, troppo presi a ricercarla nel superfluo.

Fiore – Grazie per la tua disponibilità, per l’ottimo caffè e buon tutto…

Pasero – Grazie a te per questa bella chiacchierata.

  “a tu per tu con…” Monica Pasero, l’operaia della scrittura

a cura di Vincenzo Fiore

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

Sguardi: la mostra fotografica della “ladra gentildonna”  

 

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Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

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