Clicca sul link qui sotto per leggere la parte precedente:
RAOUL DUFY
“Les affiches a’ Trouville” (1906)
Olio su tela cm.65 × 81
Musée National d’Art Moderne del Centre Pompidou di Parigi.
Dufy dipinge “Les affiches a’ Trouville” nell’autunno del 1906 durante il soggiorno a Trouville, in Normandia.
Protagonista assoluto del dipinto è il colore armonioso e contrastante dove Dufy riesce a trasformare i manifesti in un’opera d’arte.
L’ammirazione per i cartelloni pubblicitari di Dufy, anticipa di parecchio il movimento della Pop Art americana di Andy Warhol degli anni ’60.
“LES AFFIQUES A TROUVILLE”
Il dipinto esprime anche i linguaggi e i caratteri che contraddistinguono il periodo “fauve” di Dufy.
La vita e il dinamismo di quest’opera nascono da una serie di contrasti.
Mentre la brillantezza del colore ci trasporta in un’atmosfera di festa, le linee sono nitide ma imprecise.
Dufy infatti offre una visione colorata in cui le architetture degli edifici sono espresse da aree geometricamente diverse e vivaci.
Altri contrasti sono tra il cielo coperto da macchie rosate e bluastre e i colori accesi dei manifesti.
La luce, proveniente dal crepuscolo, oscura l’intera immagine, ma Dufy ha la grande capacità di lasciare trasparire i caratteri grandi dei cartelloni pubblicitari.
Il colore lilla, il rosa e il verde della strada e le facciate dei palazzi, creano una calda atmosfera cromatica fortemente incisa dal contorno nero delle figure, i cui abiti sono segnati da toni molto scuri, quasi a voler evidenziare i soggetti.
La composizione si concentra non tanto sulla folla, che passeggia per le strade di Trouville tanto da conferire alla scena un grande senso di profondità, ma sulle sagome sinuose dei passanti, dove quasi tutti indossano un cappello.
Infine, si nota una sedia stranamente vuota. È orientata verso la strada, come se assistesse al passaggio delle figure.
PER FINIRE:
Anche se i colori sono brillanti, ma non aggressivi, Dufy è stato un seguace rigoroso del Fauvismo, e “Cartelloni pubblicitari a Trouville” è di gran lunga uno dei migliori che abbia creato con questa tecnica.
La tela firmata nell’angolino in basso a destra «Raoul Dufy» è databile intorno al 1906.
Il quadro poi è stato acquistato dallo stato francese nel 1956, quindi pochi anni dopo la morte di Dufy.
Bruno Vergani
[…] SU QUESTO LINK per leggere la parte […]