Paul Cézanne (parte seconda)

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Clicca il link qui sotto per leggere al prima parte:

Paul Cézanne (parte prima)

PAUL CÈZANNE (parte seconda)

“Natura morta con mele e un vaso di primule”

Olio su tela, 73 x 92,4 cm.

New York, Metropolitan Museum of Art

“Natura morta con mele e un vaso di primule” è un raro dipinto nel quale Paul Cézanne inserì fiori appena raccolti.

Il fiore è un oggetto poco utilizzato dal pittore, l’artista dipingeva molto lentamente, preferendo quindi non ispirarsi a natura fresca per via della deperibilità dei fiori.

Uno degli esempi più noti di natura morta molto amate da Cezanne sono le mele.

L’artista si dedicò spesso a questo genere artistico.

La mela è infatti un frutto che appare molto di frequente nelle sue nature morte.

E a tal proposito è sorta la leggenda che l’intento di Cezanne era di «stupire Parigi con una sola mela».

Cézanne realizzò questo dipinto nel 1890, all’età di 49 anni

Il tavolo utilizzato come supporto compare anche in tre altre nature morte di Cèzanne.

“NATURA MORTA CON MELE E UN VASO DI PRIMULE”

Al di sopra di un tavolino molto semplice sono disposte diverse mele.

Alcune sono poste direttamente sul piano di legno a gruppi di quattro e tre.

Altre, invece, poggiano al di sopra di un panno bianco che sporge sul davanti, oltre il bordo del tavolino.

Inoltre, una piantina di primule fiorite spuntano da un vaso a destra del dipinto.

Il colore che predomina nell’opera è freddo. Infatti le pareti sono dipinte in azzurro e blu con pennellate verdi.

Anche le ombre azzurro e verde chiaro del panno sono fredde, le primule invece sono di un rosa molto pallido.

Solo le mele risultano arancioni e gialle, sebbene vi siano accenni di verde sulla loro superficie.

Il soggetto principale, la frutta e il vaso di primule, occupano circa la metà della larghezza del dipinto nella parte sottostante.

Natura morta con mele e un vaso di primule” ha una forma rettangolare, si nota la geometria con la quale Paul Cézanne dipinge le mele.

Il loro volume è reso attraverso un particolare uso del colore. Il tessuto diventa solido e pare di natura scultorea.

Come spesso accade nelle nature morte di Paul Cézanne, lo sguardo dell’artista è più alto rispetto al piano della natura morta, quindi i frutti sparsi a gruppi permette di valutarne la profondità.

La parete di fondo, frontale, si incontra con la parete laterale attraverso uno spigolo lineare, marcato sulla destra del dipinto.

Anche in questo caso a definire le due pareti è un contrasto forte di luminosità tra i due verdi: chiaro quello della parete frontale e scuro quello della parete di destra.

CONCLUDENDO:

L’opera appartenne inizialmente, a Julien-François (père) Tanguy di Parigi noto commerciante d’arte immortalato da Van Gogh in un famosissimo ritratto.

Il dipinto passò poi al pittore Claude Monet che lo custodì dal 1894 al 1926.

Paul Monet, il figlio dell’artista, lo ereditò alla morte del padre.

Altri proprietari furono in seguito Paul Rosenberg di Parigi e Adolph Lewisohn di New York, dal 1929 al 1938.

Il figlio Sam Lewisohn lo ereditò e ne fece dono al Metropolitan Museum of Art di New York nel 1951 dove si trova tutt’ora.

Bruno Vergani

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