La poesia

130247

E ti seduce ammiccando
da carnagione senz’efelidi,
con limpidezza di fondotinta,
rughette d’espressione mimetizzate
e guance scavate dalla raccolta differenziata dei chiaroscuri.

Usa parole forbite
da limetta per unghie ben levigate,
e nei colori dei pavoni fa la ruota,
sì, la ruota,
e si compiace degli applausi contingenti.

La chiamano poesia, e non è lei.

Poesia ha scarponi di terra, ribattuti,
ama la solitudine di pochi,
va pudica,
dimentica il titolo all’ inizio
e legge tutto d’ un fiato
per la paura di rimuovere
quel fiotto che commuove nella gola
dentro la migrazione del sentire,
mentre si slarga in un’espirazione
e un ticchettio risorgerà campana

Carmela Laratta

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Carmela Laratta
Sono Carmela Laratta e faccio il medico. Adoro la scrittura e la lettura, in maniera "esagerata" sin da quando ero piccola; vado matta per i vecchi film e telefilm in bianco e nero e per tutto ciò che è arte, inventiva, manualità. Ma più di ogni altra cosa amo la poesia, che è la mia isola segreta, l'angolo remoto dove il pensiero si fa ritmo e melodia, una sorta di ciambella di salvataggio paragonabile alla bombola d'ossigeno per chi soffre d'asma.Scrivo da molti anni. Dopo un lunghissimo intervallo, nel 2016 la poesia è tornata a trovarmi e da allora mi fa piacevolmente compagnia. Dal 2016 ad oggi ho partecipato a vari concorsi nazionali e internazionali, vincendo diversi premi, spesso tra i primi posti. Sono lieta di partecipare a questa bellissima avventura con ScrepMagazine. Credo che condividere una passione sia il modo migliore per farla vivere più a lungo e che l’unione nella cultura faccia davvero bene all’anima e al mondo intero.

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