Il primo Amore…

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Avevo appena finito le medie e mi accingevo  a frequentare la scuola superiore. 

 Mi ritrovai all’età di quattordici anni una bellissima ragazza che non passava inosservata.

Frequentare una scuola pubblica, dopo essere stata per anni in un Istituto di Suore, per me non fu alquanto facile.

Le mie compagne erano disinibite, io molto timida e riservata e, malgrado avessi tanti ragazzi che mi corteggiavano, non riuscivo a sentirmi a mio agio.

Poco per volta mi sono creata delle amicizie; in modo particolare ho legato con una compagna molto intraprendente che in poco tempo riuscì a farmi superare quella timidezza.

Eravamo diventate complici in tutto! 

Una mattina mi invitò a partecipare ad una festa dove vi sarebbero stati i suoi amici ed il fratello.

Malgrado la mia riservatezza, grazie alla complicità della mia mamma che mi consigliava ed appoggiava in tutte le mie scelte, decisi di andare.

Ero molto carina ed emozionatissima quel pomeriggio…

Il tutto si svolgeva in una grande stanza situata in un attico; quando vi entrai mi sentii confusa per il rumore assordante della musica e le luci psichedeliche che rendevano l’ambiente più entusiasmante.

Mi sembrava di vivere nella scena del film “Il tempo delle mele”.

Quando entrai i ragazzi mi puntarono gli occhi addosso, ma colui che mi colpì per il modo in cui mi guardava, per il suo aspetto fisico e la sua folta chioma fu Pietro, grandissimo amico fraterno della mia amica Daniela.

Dopo avermi guardata con discrezione e un pò di imbarazzo, mi si avvicinò e mi chiese di ballare.

La canzone che scorreva in quell’istante, “Emozioni” di Lucio Battisti.

Non posso descrivere il turbamento di quel magico istante.

       

Era la prima volta che un ragazzo mi stringeva, sentivo il suo corpo tremare. Io non riuscivo a dire una parola e nemmeno lui. Solamente le nostre sensazioni, i nostri corpi stretti e l’elisir dei nostri profumi turbarono i nostri sensi

Ballammo per tutto il pomeriggio e gli amici, avendo intuito la nostra attrazione, rimasero in disparte per farci vivere il nostro momento.

La festa volgeva al termine e, malgrado avessimo parlato pochissimo, ero al settimo cielo e non stavo nella pelle. 

Rientrata in casa, raccontai tutto alla mia mamma la quale gioiva insieme a me di quelle forti emozioni.

Quella notte, rammento che non riuscivo a prendere sonno…Mi giravo e rigiravo nel letto come una trottola per la forte eccitazione che non riuscivo a trattenere e mi chiedevo quando lo avrei rivisto.

In realtà lo vidi prestissimo…

Il giorno seguente lo ritrovai all’uscita dalla scuola ad attendermi con il suo motore. Da allora venne sempre più spesso finchè, un giorno, mi chiese di dargli un bacio.

Ero molto ingenua! 

Timidamente gli chiesi come si baciava nel modo in cui intendeva lui. 

Con molta dolcezza si avvicinò alle mie labbra e cominciò a baciarmi teneramente. Da quel momento i nostri baci divennero sempre più frequenti ed intensi.
 
Ancora oggi rammento quel periodo che mi ha segnato profondamente, un periodo bello della mia vita, malgrado abbia tribolato per il suo carattere introverso e per lo spirito libero che era in lui.

Un detto dice: “Il primo amore non si scorda mai”. 

Grazia Bologna

Clicca sul link qui sotto per leggere un mio articolo precedente:

Semplicemente Giulia (Parte 16a)

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