Purtroppo i lavoratori corrono sempre rischi e talvolta perdono la vita, anche se, con un minimo di accortezza e attenzione, le tragedie si potrebbe evitare.
La vita dei marittimi è sempre molto difficile e spesso, sono l’unico sostegno familiare.
La storia di cui vi voglio parlare è accaduta 62 anni fa. Si tratta di un tragico incidente marittimo accaduto nel Porto di Vibo Marina. Non bisogna dimenticare, nel rispetto delle vittime e delle loro famiglie e far sì che non si ripeta.
Era il 19 ottobre del 1962, una giornata di lavoro come tante altre ma tutto cambiò quando, alle 14,20 improvvisamente divampò un incendio nella sala macchine della petroliera Soreghina.
Era attraccata alla Banchina Bengasi e stava scaricando benzina. Furono tre gli uomini che persero la vita: Ido Borelli di soli 17 anni, originario di Orbetello ma con residenza a Porto Santo Stefano.
Era al suo primo imbarco come allievo di macchina. In quel momento sostituiva un amico che non era potuto partire. Al momento dell’esplosione, non riuscì a risalire in coperta a causa di un trauma cranico.
Giovanni Lippi, 34 anni, originario di Viareggio, giovane ma al contempo, un apprezzato meccanico navale.
Antonio Maggini, 45 anni, anche lui originario di Viareggio, esperto motorista navale. I due, in gravi condizioni, furono trasportati al Centro grandi ustionati di Roma, dove, nonostante le cure immediate, persero la vita il 20 ottobre uno, e il 21 ottobre 1962, l’altro.
L’equipaggio era composto da nove uomini. Tra i feriti, ricordiamo Stefano Rum, 56 anni, di Isola del Giglio, marinaio; Matteo Oliverio, 54 anni, nato a Resina (Ercolano), anch’egli marinaio.
Il recupero della storia della motocisterna Soreghina, iscritta nella Capitaneria di Porto di Viareggio,rivelò che era già vetusta e che in precedenza si chiamava Melusine e che era già incorsa in un incidente avvenuto nel Porto di Fiumicino.
Come se ciò non bastasse, la stessa cisterna, sarebbe stata ribattezzata con il nome Aronte, imbarcando altri uomini, poveri marinai bisognosi, per svolgere la stessa funzione di motocisterna, per alcuni anni.
Memori di quanto accaduto, si è reso il Porto di Vibo Marina più sicuro, sulle banchine è presente personale qualificato e sistemi anti incendio efficientissimi. Non solo, il Porto è dotato di un distaccamento dei vigili del fuoco che in caso di bisogno, possono intervenire immediatamente.
La solidarietà della gente di Vibo è stata riconosciuta e apprezzata dalle famiglie.