Gustav Klimt (parte prima)

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GUSTAV KLIMT (parte prima)

“Ritratto di Adele Bloch-Bauer”

Olio su tela 130 × 138 cm.

Osterreichische Galerie, Vienna.

Nato a Vienna nel 1862, figlio di un incisore e di una cantante lirica, Klimt sin da giovane studia alla scuola di Arti e Mestieri di Vienna.

A 25 anni, nel 1987, fonda la “secessione” di Vienna. Capofila del gruppo, partecipa inoltre alla progettazione del palazzo della ” secessione” e alla redazione della rivista” Ver Sacrum”.

Negli affreschi decorativi dell’aula magna dell’università di Vienna, realizzati nel 18980, l’artista inizia a utilizzare tecniche e materiali delle arti applicate all’oro.

Klimt ormai ha un gusto per la decorazione, con richiami anche “prearaffaeliti” e alla pittura di Gustave Moreau, ma unisce l’interesse anche per la rappresentazione fortemente simbolica (vedi anche Giovanni Segantini).

Giunto all’apice del decorativismo, Klimt incontra un periodo di crisi che produce un rinnovamento del suo linguaggio pittorico, rapportandosi con i due maggiori esponenti austriaci del movimento, Egon Schiele e Oskar Kokoschka.

Dopo il 1900 Klimt inizia a dipingere figure femminili, puntando sull’erotismo.

Conosce Adele, la sua “musa” ispiratrice e Klimt la dipinge nell’opera piu’ celebre del “periodo d’oro”, il “Bacio” (che parleremo in seguito).

All’epoca si vociferava che tra il pittore e la musa ci fosse una relazione in corso, ma non sono state trovate prove concrete in merito.

Quel che si sa è che in seguito alla morte di Adele la stanza della donna è diventata come un icona per Gustav Klimt.

Il pittore austriaco muore a Vienna, nel 1918.

“RITRATTO Di ADELE BLOCH-BAUER”

Nel ritratto è raffigurata Adele Bloch-Bauer figlia dell’imprenditore Maurice Bauer.

La protagonista è dipinta come una donna raffinata, colta, e si denota una certa nobiltà nel suo atteggiamento.

Adele è seduta e rivolta verso lo spettatore, vestita con uno splendente abito dorato e aderente che lascia scoperte le spalle avvolgendole il corpo che diventa una sorta di cascata dorata.

Le mani sono accavallate, i grandi occhi contornano la figura, mentre i capelli corvini sono raccolti in un largo cappello scuro.

L’espressione misteriosa, le labbra rosse piene e seducenti, ci rimandano all’idea di una divinità senza tempo, perché Adele incarna perfettamente l’ideale femminile della Vienna di fine secolo, in bilico tra donna fatale e ragazza complessa.

L’estrema raffinatezza nelle forme e nei colori caldi incastonati in oro e colori brillanti contribuiscono a rendere la figura di Adele una sorta di donna gioiello.

Tutto è oro nel capolavoro, fuorché una zona verde in basso a sinistra che simula il pavimento, separata da uno zoccolo dipinto a scacchi neri e bianchi.

Il pubblico e la critica viennese impazzirono letteralmente per questo dipinto, consacrando Adele “regina di Vienna”.

L’opera, ancora oggi, è considerata la “Monna Lisa” d’Austria.

CONCLUSIONE

Chi era realmente Adele Bloch-Bauer?

Adele Bloch-Bauer era la figlia di una famiglia appassionata d’arte che commissionava a Klimt diversi lavori.

Donna intellettuale, dotata di un carattere distaccato, nonostante avesse origini benestanti, la sua vita era forse infelice.

L’opera, dopo essere stata rubata dai nazisti, fu rivendicata decenni dopo dalla nipote di Adele, che riuscì a tornarne in possesso.

Acquistata in seguito da Ronald Lauder, uomo d’affari, nel 2006 per 135 milioni di dollari, l’opera mantenne, durante quel periodo, il primato di dipinto più costoso del mondo.

Bruno Vergani

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