La Direttora

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Oggi sarò breve!

Forse perchè temo che con questa mia breve riflessione possa provocare disagi, rimostranze, polemiche, incomprensioni,,, ma credo occorra recuperare prima possibile il senso autentico, la sostanza profonda delle questioni al di là di forma, etichette e rivendicazioni.

Facendo seguito ad un recente Open Web Meeting organizzato da Accademia E&E dal titolo “ITER verso la Fusione Nucleare“, sul tema dell’energia, dell’ambiente e del deposito nazionale delle scorie, raccogliendo un invito dei relatori, è in via di organizzazione un nuovo Open Web Meeting su “Innovazione e Sostenibilità“.

Ebbene redatta la bozza di massima del programma del nuovo evento ed individuati i possibili relatori, sono state contattate alcune Aziende ed Enti al fine di verificare le disponibilità ad intervenire ed in caso positivo, procedere quindi agli inviti.

Nello scambio di mail, mi sono imbattuto in una “Direttora” di una Direzione importante di un importante Ente Nazionale che opera – appunto – nell’ambiente.

Direttora! Già…E magari una top manager in gessato con collaboratori maschi vestiti da Thom Browne rigorosamente in gonna…

Non credo che il rispetto verso le donne possa aumentare “distorcendo” la Lingua Italiana.

Non è modificando una vocale che aumenta la buona educazione.
Forse più che storpiare le vocali finali bisognerebbe tornare a studiare seriamente il latino col suo “sistema tripartito“.

Il sistema tripartito maschile-femminile-neutro per il nome e per l’aggettivo è infatti proprio delle lingue classiche, come greco e appunto latino.
Nel corso dell’evoluzione storica, tale sistema ha purtroppo subito un processo di mutamento, con un definitivo trapasso difficilmente databile, verso il sistema bipartito, fondato sull’opposizione maschile-femminile, che ha portato alla definitiva scomparsa del genere neutro.

Si tratta di mutamenti che rispondono a una logica di semplificazione del sistema linguistico, un po’ come succede oggi con i TVB TVTB,…ecc…insomma un’altra tappa verso gli ideogrammi!

In particolare molti termini, fra cui in particolare quelli relativi alle Professioni, sono rimasti “di fatto neutri” fino a qualche anno fa.
Non sono un ingegnere o una ingegnera, un direttore o una direttora (direttrice non sarebbe possibile essendo un “concetto geometrico”), … ma esercito una professione come per esempio, la professione del medico… non esiste la medica…

Peraltro sperare di dare maggiore dignità ad una professionista donna (di cui unica cosa che conta davvero – come per i colleghi maschi – rimane unicamente la preparazione), semplicemente cambiando la vocale finale, a mio parere è solo una presa in giro quasi comica.

Come una presa in giro è quella capitata ad un mio amico, un collega, che in un avanzamento di carriera è stato scavalcato da una collega donna più giovane, sicuramente brava ma molto meno esperta di lui, solo perchè quella Azienda, con una donna a capo dell’Ufficio Risorse Umane, ha fra le sue “politiche” quella di mandare avanti in carriera il più possibile le donne rispetto agli uomini nei posti di comando.

Risultato? Un capo settore meno esperto ed un collega bravo incavolato nero che se prima non aveva problemi a fare le 8.00 di sera, adesso alle 16.30 scappa via!

Certo un abito consono, una “bella esteriorità” anche linguistica può aiutare, ma non farà “mai il monaco” anche se  “la grammatica è condizionata dalla cultura ed è questa ad essere  maschile ancora oggi“, come afferma l’Accademia della Crusca.

Ma da tempo non è più così; in passato il maschilismo della società rendeva improbabili certi mestieri per una donna.

Ma ora le cose sono cambiate…in meglio?

ll genere grammaticale non coincide col sesso: la sentinella e la guardia sono grammaticalmente femminili, ma i mestieri sono soprattutto per maschi…come la mettiamo?

Contralto e soprano sono maschili ma denotano ruoli vocali soprattutto femminili e si dice anche la contraltola soprano.

Altri nomi sono ambigeneri, democratici e moderni. Collegaartista, mendicante

In teoria ed anche in pratica non c’è niente di più adattabile al genere “dei nomi di mestiere” che variano a seconda li faccia un uomo o una donna però a tutto c’è un limite …  ingegnere / ingegnera e men che mai (se non scherzosamente) carabiniere carabiniera… suonano davvero male se non addirittura “pericolosamente ridicoli”.

Le parole sono importanti perchè, fra l’altro, sanno anche colorare la fantasia e l’ironia.

Per questo nella mia mente preferisco rimanere un nostalgico; alcune parole ho imparato ad amarle così come le ho sentite la prima volta e poi per anni.

E tra l’altro Carabiniere è maschile, ma la multa resta femmina!

Ma che “curiosity” quest’Italia

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