Gustav Klimt (parte seconda)

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Gustav Klimt (parte prima)

GUSTAV KLIMT ) (parte seconda)

“DANAE”

Olio su tela 77 × 83 cm.

Vienna, Galerie Würthle.

“Danae” è un dipinto realizzato da Klimt tra il 1907 e il 1908.

L’opera è un soggetto tratto dalla mitologia greca antica.

Secondo il mito greco, Danae, donna di straordinaria bellezza, fu rinchiusa in una torre dal padre Acrisio, re di Argo, per tenere lontani i suoi corteggiatori.

Secondo la profezia infatti, se questo non fosse avvenuto, Acrisio sarebbe stato ucciso dal nipote.

Zeus però non si rassegnò, e trasformatosi in pioggia d’oro per fecondarla, penetrò nella torre sotto forma di nuvola. Per mezzo di una pioggia dorata, fecondò Danae. Da tale unione, nacque poi Perseo.

Klimt descrive magistralmente l’incontro tra Danae e Zeus come se fosse un sogno, affrontando il soggetto in maniera raffinata e allusiva.

Danae infatti è spiata nell’intimità del sonno, rannicchiata in uno spazio molto ristretto e quasi soffocato dai dettagli.

Questo dipinto fa parte delle opere più tarde di Klimt, durante il periodo di grande diffusione dell’espressionismo, ma conserva sempre i tratti e la simbologia caratteristica dell’artista.

“DANAE”

Danae è dipinta da Klimt in maniera del tutto originale rispetto alla rappresentazione tradizionale di Rembrandt o Tiziano (che abbiamo già trattato in precedenza).

La Danae di Klimt è rappresentata seduta in primo piano, ripiegata su se stessa, avvolta in una forma circolare, che si riferisce alla fertilità.

Riempie l’intera tela, addormentata, avvolta dalla folta chioma rossa con un velo orientale, nuda e raggomitolata su se stessa con un’espressione beata.

Danae, con il corpo completamente abbandonato, persa nella dimensione del sogno, è totalmente in balia dei propri istinti sessuali.

La serenità e la pace che si legge sul viso e la posizione fetale della ragazza nei propri impulsi e desideri, è un capolavoro.

E’ sdraiata in posizione fetale e il suo corpo è una spirale che parte dalla mano che stringe la stoffa al centro della tela.

Nel fragore della pioggia d’oro, Klimt Inoltre aggiunge un unico simbolo maschile, accanto ai genitali della donna mescolato con la pioggia doro, un piccolo rettangolo nero che rappresenta il pene maschile.

Ma ovviamente, ad attirare l’attenzione di noi spettatori, è la scrosciante pioggia dorata tra le sue gambe.

La principessa è tutta raccolta con la bocca socchiusa e la mano tesa in preda ad un estasi amorosa.

CONCLUDENDO:

Quasi tutti i dipinti di Gustav Klimt sembrano realizzati a mosaico.

Questa non facile tecnica, imparata a Ravenna durante un viaggio di studio in Italia, ispirarono il suo “periodo d’oro”, che coincise con la fase più matura della sua produzione.

Gustav Klimt annulla il volume delle cose che raffigura, tanto da farle apparire quasi astratte, per poi trasferirle a un livello decorativo.

Bruno Vergani

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