Giacomo Balla (parte terza)

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Giacomo Balla (parte seconda)

GIACOMO BALLA (parte terza)

“Ritratto di signora all’aperto”

Olio su tela, 154 x 113 cm

Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma

Commissionato dal dottor Ugo Imperatori nel 1903, collezionista d’arte, il dipinto ritrae sua figlia Leonide.

“Ritratto di signora all’aperto” rimanda per il soggetto e per il taglio compositivo a una ritrattistica “divisionista”.

Con colori separati e contrastanti l’artista ne studia gli effetti sulle differenti tonalità cromatiche.

Balla inoltre, attraverso le sue continue ricerche, sviluppa un “divisionismo” spontaneo e ispirato, in cui la pennellata divisa esalta e rende vibrante l’atmosfera.

“RITRATTO DI SIGNORA ALL’ APERTO”

È una giornata primaverile e nel dipinto la giovane donna appare come ritagliata su uno sfondo che lascia intravedere, alle sue spalle, lo scorcio dei tetti di Roma.

Pervasa da una luce chiara, la ragazza è ripresa dall’alto esaltando una scena naturalistica.

La radiosa dama bruna ostenta, a figura intera, una silhoutte che parla di agiatezza familiare.

Leonilde, in posizione decentrata e rivolta verso sinistra, suggerisce un movimento verso l’esterno collegando il primo piano.

Caratterizzato da un effetto di luce con la piena luminosità del fondo, i colori prevalenti in “Ritratto di signora all’aperto” sono il giallo e verde.

L’impressione che si prova guardando l’opera è forte e immediata.

Le miriade di puri colori, che sviluppano un ritmo proprio, pervadono la tela.

È chiara l’intenzione del pittore di curare ogni piccolo particolare.

Esprimono tutta la creatività di un artista che non conosce limiti realizzativi

Un linguaggio con una grande capacità narrativa che si specchia nell’anima in tutti i suoi personaggi.

PER FINIRE:

È uno dei più significativi dipinti di questo periodo.

Una curiosità: inizialmente Balla prevedeva un ritratto al chiuso, ma l’artista, nonostante la contrarietà della modella, preferì, in un secondo tempo, collocare il soggetto sulla terrazza della sua casa a piazza di Spagna.

Bruno Vergani

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