Camille Corot (parte seconda)

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Camille Corot (parte prima)

CAMILLE COROT (parte seconda)
“La dama in blu”
Olio su tela, 80×50
Museo del Louvre, Parigi.

“La dama in blu”, è una dei tanti ritratti femminili di Corot.

Corot non dipinse molti ritratti, ma la forma femminile ricorre spesso nei suoi disegni e nei suoi schizzi nell’arco di tutta la sua carriera artistica.

Il talento di Corot, che Baudelaire definì un “miracolo del cuore e della mente”, risiede nell’abilità di afferrare i pensieri e i segreti più intimi dei suoi soggetti.

In questo ritratto di donna, la posa casuale e lo sguardo malinconico correggono l’impressione data dall’eleganza mondana del ventaglio e del vestito blu.

La donna, ritratta sullo sfondo dello studio dell’artista, rimane uno degli ultimi e tuttavia più incantevoli dipinti di Corot.

Lo esegui’, quasi come un testamento, un anno prima di morire

“LA DAMA IN BLU”

La bellissima donna, ancora oggi sconosciuta, viene rappresentata in piedi di profilo nello studio del pittore in un interno spoglio, delineato dall’artista con pochi e rapidi tocchi di colore per lo più basati su toni ombrosi.

Alle spalle due dipinti paesaggistici probabilmente dello stesso Corot, di cui uno incorniciato, ornano il muro.

Un cavalletto è posto sulla sinistra.

La donna, elegante e statuaria come il suo corpo, è vestita con un abito color blu polvere ricamato di strisce nere che le lasciano scoperte le braccia e le spalle rotonde.

Appoggiata a un cuscino di velluto granata, la giovane è colta in atteggiamento pensoso, con il mento appoggiato alla mano destra e il gomito mollemente adagiato sopra stoffe che ricoprono un tavolo.

La mano sinistra invece stringe un ventaglio non aperto.

Al nostro sguardo la figura offre l’elemento più impressionante del vestito: il grosso nodo che cade a cascata.

Sia la posa inusuale della donna, che l’intensa espressione, conferiscono al dipinto un fascino speciale, particolarmente enigmatico.

CONCLUDENDO:

Il pittore abbandona qui le tenute esotiche per mostrare una figura mondana, vestita alla moda del tempo.

Ed è un vero e proprio pezzo di bravura, un saggio di pittura pura, dedicato alla ricerca di una fusione armoniosa tra forma e colore che anticipa taluni risultati dell’Impressionismo.

In questo dipinto Corot, si unisce alla generazione di giovani pittori, come Monet, Renoir e Manet, che nelle loro opere danno molta importanza ai vestiti dell’epoca.

Lungi dal rimanere irrigidito in uno stile, a più di 78 anni Corot si mostra capace di rinnovarsi, nutrendosi delle esperienze di questi grandi artisti.

Bruno Vergani

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