Berthe Morisot (parte seconda)

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Berthe Morisot (parte prima)

BERTHE MORISOT (parte seconda)

“La culla”

Olio su tela 56 × 42 cm

Museo d’Orsay, Parigi.

Esposto alla prima mostra impressionista del 1874, l’opera fu contestata ingiustamente da critica e pubblico.

Ma la Morisot non si arrese e portò avanti la sua idea di pittura, consacrandola, col tempo, come una delle più grandi figure dell’ “impressionismo”.

Meno conosciuta dei suoi colleghi uomini, la Berthe, in certi temi, era più geniale di loro.

L’artista realizzò molte altre opere di vario genere, ma fu sopratutto nelle scene domestiche in cui eccelleva.

La contraddistingue infatti una grazia e una femminilità unica, supportata da una tecnica delicata e piena di vita.

Come questo dipinto che evoca la dolcezza e l’unione indissolubile della maternità, l’intesa naturale tra la madre e la piccola figlia.

“LA CULLA”

Dipinto a Parigi nel 1872 “La Culla”, è il quadro più famoso di Berthe Morisot.

La pittrice coglie un momento di intimità familiare riuscendo a porre grande attenzione alla quotidianità del soggetto.

L’artista raffigura Edma, una delle sue sorelle, mentre guarda dormire la figlioletta Blanche.

La madre ha un’espressione intensa e amorosa e, mentre osserva la neonata, giocherella con un lembo del velo.

Da apprezzare lo sguardo dolce e insieme intenso della giovane mamma, la spontanea naturalezza del gesto con cui muove la culla per assecondare il sonno della neonata.

La giovane donna pare ammaliata dalla piccina e sul suo viso si intravede una serena e gioiosa pace.

Il velo, che lascia trasparire la bambina, occupa il primo piano del quadro, ma non nasconde le protagoniste che fanno da cornice al capolavoro della Morisot.

Da notare anche il braccio piegato con la mano appoggiata al viso per entrambe le figure, un segno evidente della grande affinità psicologica che lega madre e figlia.

Il gesto di Edma, che frappone il velo della culla tra lo spettatore e la neonata, contribuisce a rafforzare ancora di più questo sentimento di intimità e di amore protettivo espresso nel quadro.

Ciò che colpisce è la perizia tecnica è l’uso sapiente del colore, grazie al quale la Berthe ottiene degli effetti di luce quasi abbaglianti.

CONCLUDENDO:

Nella vita artistica della Morisot appare evidente l’influenza di Manet, sia nello stile che nella tecnica, ma soprattutto per come riesce ad estrapolare il profilo psicologico dei personaggi raffigurati nei vari ritratti.

Lo dimostra anche in questo dipinto dove la Morisot affronta per la prima volta il tema “materno”.

Un soggetto che diventerà fondamentale nel futuro dell’artista.

“La mano che fa dondolare la culla è la mano che regge il mondo”.
(William Ross Wallace)

Bruno Vergani

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