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AUGUSTE RENOIR (parte terza)
“Cipolle”
Olio su tela 40 × 60 cm
Collezione privata
“Cipolle”, come la “Bagnante bionda” che vi ho descritto nella prima parte, è stato dipinto da Renoir mentre visitava Napoli durante il suo viaggio in Italia.
Anche in questa “natura morta” è evidente l’influenza delle opere degli antichi maestri italiani studiati e ammirati da Renoir.
Lo si evince dalla resa della tridimensionalità, tanto cara inizialmente anche a Cèzanne (che lo porterà in seguito, come ben sapete, alle prime opere cubiste).
Un tratto caratteristico di quel periodo italiano, come la forma arrotondata degli ortaggi è accentuata, se notate, da uno sfondo realizzato con pennellate diagonali, tipiche di Van Gogh, anche se i due, pittoricamente parlando, non si conoscevano.
“LE CIPOLLE”
Renoir, in questo capolavoro, rende le cipolle e l’aglio con uno straordinario e vivace senso dell’intreccio.
Posti senza ordine sul tavolo e appoggiati sopra un telo bianco stropicciato, gli ortaggi acquistano vitalità grazie alla posizione instabile, ai colori rarefatti, ai riflessi e alla curvatura.
La pennellata sciolta e l’approccio intimista nell’esaltare la potenza di luce e natura inseriscono il dipinto nell’alveo della tecnica “impressionista”.
Il ritmo compositivo è dinamico, le forme ripetute delle cipolle e dell’aglio, riprese da diverse angolazioni, creano un’animazione sottolineata dalle pennellate e dalla tonalità complessiva della tela
Renoir, con un sapiente equilibrio tra i colori rossi, gialli e rosa delle cipolle e le sfumature più morbide e fredde dello sfondo, caratterizza la “natura morta”.
PER FINIRE:
Grazie alla sua grande abilità, Renoir riesce a trasmettere sia il senso del movimento, sia il collettivo stato d’animo dei suoi dipinti.
Perché l’apparente casualità della rappresentazione, nasconde invece un attento studio compositivo.
Bruno Vergani
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