Auguste Renoir (parte dodicesima)

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Auguste Renoir (parte undicesima)

AUGUSTE RENOIR (parte dodicesima)
“Fruttiera con mele”
Olio su tela 55× 65 cm
Collezione privata

La scelta del soggetto è, per Renoir, legato allo stato danimo del momento, all’improvvisa ispirazione e all’assimilazione di sempre nuove esperienze artistiche.

La sua pittura ci svela il rapporto sereno e vitale che lo lega ai soggetti.

Il quadro “Fruttiera con mele“, venne dipinto solo due anni dopo “Cipolle“, che vi ho descritto precedentemente.

Le due “nature morte” pero’ sono molto diverse.

Nella prima, la disposizione delle cipolle erano a cascata, mentre questa è messa una sopra l’altra e ritratta frontalmente.

Probabilmente tale cambiamento fu ispirato dall’amico Cézanne che usava le “nature morte” come sperimentazione, anticipando di poco il cubismo.

“FRUTTIERA CON MELE”

Dando una prima occhiata a “Fruttiera con mele”, si potrebbe avere una strana sensazione di precario equilibrio.

Questo quadro, che tra l’altro è anche uno delle più famose “nature morte” realizzate da Renoir, è conosciuto soprattutto per la strana prospettiva utilizzata in questa composizione.

Ma in tutta la tela i colori caldi e freddi giocano per contrasto, creando, nonostante l’anomalia prospettica, una superfice vivace e variopinta.

Come quasi tutte le opere di Renoir, come in questa, si respira quel brio e quel linguaggio pittorico d’ispirazione tipicamente francese, spaccati di intima quotidianità che si tramutano in poesia.

Se notiamo, i mutevoli ed esuberanti colori delle mele sono esaltati dal blu intenso della fruttiera, i cui bordi bianchi enfatizzano le superfici dalle tonalità vivaci: verdi, gialli, rossi e blu si frappongono in una miriade di combinazioni.

Ciò che sorprende in quest’opera è la presenza di una vecchia mela marcia in primo piano sul tavolo.

Probabilmente un messaggio pittorico di Renoir, forse per farci capire che anche il tempo, nell’arte, trascorre inesorabilmente.

PER FINIRE:

Si ha la sensazione che Renoir, in quest’opera, cerca consapevolmente di espandere la propria gamma cromatica, ma il dipinto nel suo complesso mantiene un’armonia sorprendente.

Soggetto e sfondo si plasmano in un contesto luminoso, caldo e avvolgente.

Renoir, con padronanza di tecnica, definisce i dettagli fino a rendere il tutto reale e animato.

Bruno Vergani

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