Auguste Renoir (parte decima)

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Auguste Renoir (parte nona)

AUGUSTE RENOIR (parte decima)
“Venezia, Palazzo Ducale”
Olio su tela 55 × 66 cm
Collezione privata

Venezia da sempre ha affascinato i grandi artisti, tra questi non poteva mancare Renoir.

Il maestro si lasciò sedurre dalla sua bellezza quando fece tappa nel suo lungo viaggio in Italia.

Se la maggior parte dei dipinti eseguiti durante il soggiorno veneziano somigliano più a. schizzi che a opere finite, “Venezia, Palazzo Ducale” è uno dei due capolavori che Renoir elaborò in maniera compiuta (l’altro e una veduta del Canal Grande conservata al Museum of fine arts di Boston, che vedete nella foto).

La scena è felice: si coglie facilmente il clima festivo e rasserenante della Serenissima.

Il dipinto, come sempre, fu eseguito con la tecnica tipica degli “impressionisti” che fissa sulla tela ciò che l’occhio vede nell’immediatezza.

“VENEZIA, PALAZZO DUCALE”

Renoir è un maestro della tecnica: se notate, le serene acque lagunari in primo piano, non coprono il Palazzo Ducale e il campanile della Basilica di San Marco, che sono i due veri soggetti che colpiscono direttamente l’attenzione dello spettatore.

Benché adotti uno schema variegato cromatico per fissare sulla tela i fugaci effetti di luce, Renoir ha qui reso le architetture con notevole grado di accuratezza, come testimonia la particolareggiata descrizione delle trentaquattro arcate del palazzo.

Ritornando al dipinto notiamo che un affaccendato gruppo di gondolieri sta attraversando in tutta fretta il Canal Grande, senza godersi quell’acqua magica e del tramonto così unico, dedicandosi piuttosto a vincere la regata che si sta svolgendo, facilmente riconoscibile dalle grandi bandiere che sporgono dalle imbarcazioni.

Quello che sorprende di più, probabilmente, è la raffigurazione dell’acqua: macchie azzurre, verdi, rosa, e gialle vanno a formare l’ampio strato acquatico, che separa la metà del dipinto, dividendolo proprio in due parti.

Renoir sa, pur avendo coscienza di essere un “impressionista”, delineare in maniera netta le figure, pur non concedendo loro una grande cura formale.

In questa tela Renoir impiega un sapiente contrasto di colori caldi e freddi: il pittore sa coinvolgere tutte le componenti dell’animo dello spettatore, concedendo momenti di gioia e di passione, oltre che di pura concessione estatica.

CONCLUDENDO:

Lo stile della veduta era tipico di Venezia, e in questo caso Renoir continua una lezione lagunare che aveva avuto i suoi precedenti nei pittori vedutisti (Canaletto e Guardi su tutti) rivisitandola in chiave “impressionista”.

Bruno Vergani

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