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AUGUSTE RENOIR (parte nona)
“Thèrèse Berard”
Olio su tela 56 × 47 cm
Collezione privata
Paul Berard, ricchissimo banchiere protestante e grande amico di Renoir, nel 1879 invita spesso l’artista nella sua tenuta francese.
Durante queste frequenti visite e dopo varie richieste insistenti di Paul, Renoir ritrae Thèrèse Berard, l’amatissima tredicenne nipote del banchiere.
Renoir, in “Thèrèse Berard”, ha l’abilità e la precisione di ritrarre con maestria la posa innocente ma complessa della ragazza.
Lo spazio è limitato al primo piano della figura. L’impianto compositivo e’ senza contorno e molto centrale, completando il dipinto in verticale.
“THÈRÈSE BERARD”
Nel ritratto la giovanissima Thèrèse ha lunghi capelli castani sciolti sulle spalle.
In un contegno pieno di modestia e in certo qual modo malinconico, Renoir ammorbidisce la composizione creando un’ immagine più intima, ritraendo un corpo acerbo femminile e rendendo il suo sguardo visibile all’orservatore.
Renoir dedica una considerevole attenzione non solo agli occhi scuri e timidi rivolti verso il basso, ma anche all’elaborato colletto di pizzo che adorna l’abito della fanciulla.
A quanto sembra questa “mise”, tipica dei ragazzi di campagna di allora, non piaceva a Thèrèse, che non amò mai molto il ritratto proprio a causa dell’abito indossato.
Renoir, da parte sua, non solo fece ogni sforzo per rendere alla perfezione le caratteristiche del vestito, ma ne utilizzò il colore come punto di partenza per la tonalità violacea più scura sul fondo, dando vita a una rarefatta orchestrazione di blu e viola.
Nonostane l’uso coraggioso di una gamma limitata di colori il dipinto è alquanto tradizionale nella posa e nell’espressione.
Si può inoltre ipotizzare che l’artista abbia deciso di ridurre al minimo ogni sperimentalismo per assecondare l’ amico banchiere, forse nel tentativo di creare una più fedele rassomiglianza e con una superfice pittorica più confacente ai gusti del committente.
L’immagine realizzata, per la gran parte utilizzando un sottile strato di impasto, e’ decisamente più corposo nelle aree occupate dal vestito della modella.
Ma nonostante le innovazioni, il dipinto non si discosta molto dallo stile personale e “impressionista” di Renoir.
CONCLUDENDO:
È sicuramente uno dei migliori ritratti di Renoir, anche se i toni bianchi e bluastri sono insoliti per il maestro.
Ma il soggetto è piacevole, vivace, dagli splendidi colori e ben distribuiti
Come la pennellata sciolta dello sfondo: dipinto a colori vivaci, contribuisce in maniera significativa alla completezza dell’opera.
Bruno Verganir
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