Un LockDown che libera…

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Un LockDown che libera

Affermare che stiamo attraversando un segmento temporale di vita difficile e dolorosa è sottoscrivere l’ovvio.
Un dato, però, è anche certo: accanto a questo stato di difficoltà, di emergenza e di dolore, per la legge dell’equilibrio, c’è una mutazione in positivo ovvero il risveglio della coscienza e la riscoperta della spiritualità a tutto svantaggio dei beni materiali e illusori.
Al riguardo Yuleisy Cruz Lezcano di Marzabotto, infermiera di ruolo presso l’Asl di Bologna e affezionata lettrice di ScrepMagazine, ha fatto pervenire al blog mio tramite una sua riflessione dal titolo Un LockDown che libera” che la redazione ha deciso di pubblicare integralmente.
Sembra una guerra, perché si perde come se lo fosse.
Hanno perso perché, chiudendoci, ci hanno obbligato ad affrontare le nostre ombre, a guardare i nostri demoni direttamente negli occhi, a curarli, a trasformarli.
Hanno perso perché, isolandoci gli uni dagli altri, ci hanno spinto a radunarci, a rafforzare il nostro legame e a connetterci cuore con cuore.
Hanno perso perché, riempiendoci di bugie contraddittorie e in modo spudorato, ci hanno condotto a cercare la verità in altri posti, per nostro conto, e a farci domande per uscire dalle illusioni.
Hanno perso perché, per cercare di spaventarci, ci hanno spinto a lasciarci andare, a mantenerci centrati sul cuore, sicuri e connessi con la nostra anima.
Hanno perso perché, per controllare i nostri vincoli fisici, ci hanno permesso di espandere i nostri corpi sottili e la nostra coscienza e di  riacquistare, così, il nostro potere.
Hanno perso perché hanno voluto fermarci per non farci ammalare, invece ci hanno dato del tempo libero e del riposo per pensare.
Hanno perso perché volevano farci sparire nel buio. Invece ci hanno dato il tempo e il modo per poter coltivare la nostra luce interiore.
Hanno perso perché hanno tentato di separarci da Madre Natura, senza permettere che lei ci purificasse e ci curasse, invece noi l’abbiamo cercata per meditare per lei e con lei, come mai abbiamo fatto prima.
Hanno perso perché mentre ci manipolavano per farci diventare robot o schiavi, ci hanno costretto a recuperare la nostra libertà.
Hanno perso perché, volendo addormentarci per sottometterci, hanno scosso e svegliato l’intera umanità.
Hanno perso perché mentre ci vogliono piccoli, ci fanno crescere”.
 a cura di Vincenzo Fiore

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

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