RAFFAELLO SANZIO
“RESURREZIONE”
Olio su tela, 52 x 44 cm.
Museu De Arte De São Paulo.
San Paolo, Brasile
Raffaello dipinse “Resurrezione” nel 1502 all’età di soli 18 anni.
La scena della rinascita di Cristo dopo la morte, sviluppata in verticale da Raffaello, e’ ambientata in un paesaggio brullo e spoglio con soli due esili alberi lungo le rive del corso d’acqua.
Il paesaggio pero’ si approfondisce con le linee di colline verso l’orizzonte che si estendono su diversi piani prospettici.
Al centro dell’opera, non potrebbe essere altrimenti, da un sepolcro scoperchiato domina imponente la figura del Cristo risorto.
Il suo corpo è nudo, coperto solo da un ampio mantello rosso che lascia scoperto il torace. Inoltre una sottile aureola è posta sul suo capo.
Porta alla sua sinistra una bandiera crociata e con la mano destra benedice con le dita il segno della Trinità.
Il volto è coperto da una leggera barba e i capelli sono lunghi.
È sospeso liberamente nell’aria affiancato da due angeli che indossano una veste con un nastro scuro che scende dalle loro mani.
Il tutto si svolge sotto gli sguardi sgomenti delle guardie del Sinedrio che avrebbero dovuto sorvegliarne il corpo.
Nella scena si nota un soldato alzare il braccio verso Gesù risorto, come fanno anche i compagni.
Un altro uomo in secondo piano, guarda in alto verso Cristo. Porta una corazza, un elmo e una calzamaglia aderente ed è armato con uno scudo e una lancia.
Sulla sinistra, in primo piano, un serpente si muove verso il soldato.
Ancora più indietro, è visibile il sentiero tramite il quale stanno scendendo dall’alto di una collina le pie donne: la Vergine Maria, la Maddalena e Maria di Cleofa.
Abbigliate con lunghe vesti, portano anch’esse l’aureola, ignare da quello che è accaduto a Colui che ancora credono sia sepolto.
Nel cielo terso, il sole si intravede nel centro dietro la collina.
Distante, in basso a destra sulle rive del fiume, sosta un airone, simbolo esso stesso di resurrezione.
L’opera di Raffaello presenta lo sfondo e il paesaggio cromatico con tonalità azzurre, mentre i personaggi in primo piano sono dipinti con colori caldi.
Prevalgono su tutto diversi toni di rosso brillante, colore prediletto da Raffaello.
PER FINIRE:
Dovuta a un evento miracoloso, ancorché preannunciato, la “Resurrezione”, oltre a Raffaello, è stata celebrata da molti grandi artisti quali Giotto, Mantegna, Piero Della Francesca, Rembrandt etc.
Per cui volendo immergersi in questo tributo a Cristo Risorto c’è solo da ricordare le parole di Papa Francesco: «Le opere d’arte danno testimonianza delle aspirazioni spirituali dell’umanità, dei sublimi misteri della fede cristiana e della ricerca di quella bellezza suprema che trova la sua origine e il suo compimento in Dio».
Bruno Vergani
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