Piero Marussig (parte terza)
“Natura morta”
Olio su tela cm 39,5 x 54
Pinacoteca Looyd Adriatico
Gli elementi di questo dipinto, tutti iscrivibili all’autore, sono quelli classici della natura morta, il libro chiuso, i fiori, la completezza della scena.
“NATURA MORTA”
Il perno della scena è costituito dai fiori nel bicchiere.
Già un po’ appassiti, dato che alcuni petali sono caduti sul tavolo, sono talmente trasparenti da risultare quasi immanescenti.
La candela, sulla sinistra, rappresenta l’unico giallo cromatico della composizione, che tuttavia rimane perfettamente bilanciata nonostante l’ombra che proietta il portacandela.
Il paiolo e un libro chiuso, posto di taglio, accrescono la profondità della raffigurazione.
Non si tratta però di cose inanimate, inerti, né di oggetti astutamente disposti, ma del frutto di una grande sensibilità e di una profonda cultura di Marussig.
Marussig infatti, in questa natura morta, si avvale della sua formazione artistica trascorsa prevalentemente a Trieste, a Vienna e a Parigi.
Nella capitale francese a contatto con l’arte degli impressionisti, dei Fauves, dei Nabis, e dei mostri sacri come Van Gogh e Cézanne, ebbe il giusto grado di intimità derivata, appunto, dalla frequentazione realmente vissuta.
CONCLUDENDO:
Marussig ha una grande capacità evocativa legata ad una realtà quotidiana.
Un realismo rassicurante, che sottolinea la particolarità di questo autore nel contemporaneo panorama pittorico.
Bruno Vergani
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