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Paul Cézanne
“Il vaso blu”
Olio su tela cm 61 x 50
Musée d’Orsay di Parigi.
Durante gli ultimi anni della sua vita, Paul Cézanne, come Morandi in seguito, dipinse quasi sempre delle nature morte con gli stessi oggetti: il vaso di fiori, la bottiglia, le mele e altro ancora.
A Cézanne non interessava molto il soggetto; Il suo interesse non era per gli oggetti stessi ma li usava per sperimentare la forma e mantenere la sua visione ormai decisamente orientata verso la geometria (principi basilari del Cubismo).
“IL VASO BLU”
Costruito con eleganza “Il vaso blu”, collocato al centro della tela sopra un tavolo beige, è il grande protagonista dell’opera.
Contiene un mazzo di fiori in cui i garofani rossi e bianchi in basso, spiccano con il verde intenso del fogliame.
Sempre in primo piano, l’artista dipinge due arance ed un limone i cui contorni sono meno definiti, mentre in secondo piano è collocato un vasetto di vetro trasparente.
Da notare un vassoio bianco che dà alla composizione una nota di luce, mentre sull’altro lato si intravede parzialmente la sagoma marrone di una lunga bottiglia.
Su quello destro invece abbiamo i contorni di una finestra o forse il disegno di una carta da parati.
La parete di sfondo, su cui spiccano dei rami, è colorata di azzurro, un colore che ci rimanda a quello del vaso.
Mentre l’armonia d’insieme è ottenuta grazie ad un sagace utilizzo di diverse tonalità di blu,
la disposizione degli oggetti è studiata e curata nei minimi dettagli in modo da ottenere una composizione equilibrata ed armoniosa sia dal punto di vista cromatico che compositivo.
In questo caso l’artista aggiunge alcune mele che risaltano per il loro colore e che evocano le nature morte con diverse varietà di frutta, molto più frequenti nella produzione artistica di Cézanne rispetto ai quadri raffiguranti fiori.
PER FINIRE:
Ne “Il Vaso blu” lo sfondo e il tavolo, su cui è appoggiato il vaso, sono realizzati con tinte neutre generando nella struttura un’armonia straordinaria in tutta la composizione.
Cézanne, con questo capolavoro, sembra anticipare le opere pittoriche musicali di Kandinsky, accompagnandoci nella lettura e nella visione del quadro.
Bruno Vergani
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