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Pablo Picasso (parte terza)
“Vecchio cieco e ragazzo”
Olio su tela 125x 92 cm.
Museo Pusckin, Mosca
“Vecchio cieco e ragazzo” è uno dei dipinti del “Periodo Blu”, un periodo in cui Picasso dipingeva prevalentemente usando le tinte del blu.
A questo colore infatti associava un sentimento di sofferenza, di tristezza, di rassegnazione.
Picasso si trovava in quel periodo a Parigi e rivolgeva la sua attenzione artistica verso i poveri, gli emarginati, i mendicati.
Li ritraeva preferibilmente a figura intera, in posizione isolata e con aria triste.
Ne risultavano così immagini cariche di tristezza, accentuata dai toni freddi utilizzati.
“VECCHIO CIECO E RAGAZZO”
Due personaggi sono raffigurati in prossimità di una parete.
Il vecchio è seduto con una gamba piegata in alto.
Spiccano le ossa del piede destro scarne e sporche, livide per gli stenti e la vecchiaia.
I suoi abiti sono poveri e laceri, il fondo dei pantaloni è strappato e non riesce a coprire interamente la gamba.
Dalla giacca emerge un collo scarno e nudo.
Il volto è barbuto, magro, emaciato, unico vezzo è il fazzoletto annodato sulla testa.
Accanto al vecchio sta un ragazzo dagli occhi penetranti che bada a lui e provvede al cibo e l’assistenza necessaria per la sua sopravvivenza.
Anche gli occhi del giovane che lo accudisce sono “vuoti”, assenti e distaccati dal mondo reale, concentrati sulla sofferenza interiore.
Le figure sono allungate fino alla sproporzione. Le teste reclinate, i corpi rannicchiati e consumati dagli stenti ne fanno creature vinte e tristi.
Le due figure sono poste in uno spazio privo di profondità, quasi incollate allo sfondo.
CONCLUDENDO:
Molte delle opere di Picasso con questi soggetti sono profondamente commoventi.
L’anziano cieco è qui rappresentato come un essere bandito dalla società, in un’irreparabile solitudine.
Bruno Vergani
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