Libertà…libertà

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La parola cittadino, se ci fermiamo al significato letterale del termine, significa colui che abita in città, così come contadino è colui che abita nel contado, la campagna. Da quando però la città (civitas) assume il significato di comunità politica, il cittadino è titolare di diritti e soggetto delle decisioni; se così non fosse, sarebbe suddito, quindi non più soggetto ma oggetto di decisioni altrui.

Attualmente in Italia la cittadinanza si ottiene attraverso lo ius sanguinis, integrato da altri criteri di cui qui non dico ma che rendono la materia alquanto complicata mentre stenta a farsi strada lo ius soli che ritengo sia più giusto in un paese moderno, civile e che ha al suo interno un consistente numero di immigrati che vedo come persone e non come sudditi o come semplici individui.

Il discorso sulla cittadinanza fu dibattuto soprattutto negli anni della rivoluzione francese che può essere considerata atto di nascita di tale idea sostenuta comunque dalle teorie liberali dei secoli precedenti.

Nel corso del tempo, la cittadinanza ha dato origine ad una serie successiva di diritti, tanto che il sociologo T.H. Marshall ha definito la cittadinanza come un “fascio di diritti in espansione” ed infatti il cittadino ha acquisito nel tempo diritti civili, politici e sociali.

Naturalmente ad ogni diritto corrisponde un dovere, nell’art.2 della nostra Costituzione è scritto che la Repubblica riconosce i diritti ma richiede anche <<l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale>>.

Questo è un principio generale che trova applicazione in tanti ambiti e in casi concreti.

Perché tutto ciò si realizzi bisogna essere liberi perché è la libertà che consente al soggetto di scegliere se fare o non fare una certa cosa.

Anche il concetto di libertà ha avuto bisogno di tempo e di lunghe riflessioni per affermarsi. Dal libero arbitrio del pensiero cristiano al concetto di libertà degli umanisti, dalla riflessione di Kant alla crescita della società, la libertà si è affermata avendo due significati: negativa e positiva.

La libertà negativa si ha quando il soggetto riesce ad eliminare l’ostacolo o il divieto che impedisce di compiere qualcosa.

Libertà positiva si ha quando si esprime l’autonomia del comportamento individuale e la possibilità di agire liberamente.

La libertà, in verità, è una ma diventa molteplice quando si specifica storicamente in una serie di diritti riconosciuti giuridicamente.

La Costituzione italiana dedica molto spazio alla libertà riconoscendo che non basta concedere un diritto se non si procede a << rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana>> art. 3 comma 2

Bisogna quindi creare condizioni perché il diritto diventi reale. Anche nel caso della libertà, questa può essere limitata in casi di necessità o urgenza.

E’ bello vivere in uno Stato in cui lotte e lavorio intellettuale di secoli abbiano prodotto diritti e doveri che amiamo e che è giusto vengano difesi e garantiti. Purtroppo non è così in molti paesi al mondo in cui la volontà del dittatore di turno decide cosa sia il bene e il male, il giusto e l’ingiusto; non rispetta le persone, massimamente le donne che sono fastidiose e devono essere messe a tacere, o meglio sepolte vive in casa, se non uccise.

Non credo esprimano libertà tutti coloro che gridando libertà…libertà… assaltano e distruggono ciò che incontrano per la strada e massimamente i luoghi simbolici della nostra storia.

Così facendo mostrano di non conoscere la fatica e l’impegno di uomini del passato che hanno fortemente creduto nei valori per cui combattevano e che i manifestanti hanno creduto sempre esistenti, facili da mantenere e utilizzabili secondo il loro intendimento.

Costoro, secondo me, imbottiti di fandonie e di fake news, non percepiscono la particolarità del momento e mancano di civismo, cioè della capacità di comprendere che un problema sia della comunità e non solo e sempre un problema che riguardi la sua individualità.

Non mi soffermo, non ne vale la pena, sugli sciacalli che si infiltrano in queste manifestazioni sperando in una rivoluzione più ampia o almeno, in un aumento di visibilità per non finire in un oblio che sarebbe il luogo perfetto in cui sistemarsi.

Gabriella Colistra

Clicca sul link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

2 COMMENTS

  1. Signora Gabriella,concordo con le sue parole.
    Purtroppo io penso che nessuno di noi in questo (Triste mondo,ed in questa nostra Società)
    Sia Veramente Libero-a.
    Mi scusi per la mia intromissione .
    Cordiali Saluti.

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