La guarigione di Mons. Francesco Savino

127956

La guarigione di Mons. Francesco Savino

Vescovo di Cassano allo Jonio

Carissimi fratelli e sorelle,

“Guarire è toccare con amore ciò che abbiamo precedentemente toccato con paura” (Stephen Levine).

Vi scrivo con gioia e commozione per comunicarvi la mia negatività al Covid.

Persiste purtroppo la positività per don Nunzio e Antonio che non hanno sintomi e attendono di poter interrompere l’isolamento al 21° giorno dal riscontro della positività, secondo il protocollo igienico-sanitario previsto dai regolamenti.

Come contagiato, pur essendo stato colto in molti momenti da incertezza e timore, non si è mai affievolita la fiducia in Dio che ho sperimentato come liberazione dal male e attesa della guarigione.

Ho avvertito di essere abbracciato dalla Grazia di Cristo alla quale mi sono abbandonato, certo che tutto ciò che accade ad ogni persona concorre al bene.

Le preghiere e i pensieri, costanti e cordiali di tanti, mi hanno raggiunto come carezze a rafforzare la consapevolezza che l’Amore di Dio vince tutto.

Vi ringrazio per le ondate di speranza ed affetto che mi avete donato, incoraggiandomi quando i sintomi acuivano la paura e la sfiducia prendeva il sopravvento.

Non dobbiamo nasconderlo mai: la nostra umanità è fragile di fronte alla sofferenza!

Il mio pensiero in questo momento va ai tanti ammalati che non ce l’hanno fatta, a quanti stanno lottando per guarire, ai tanti operatori sanitari e socio-sanitari che mi hanno sostenuto e che ogni giorno sostengono il cammino terapeutico degli ammalati, ed in particolare degli ammalati di Covid.

Quanto sono importanti le relazioni fraterne che ci fanno sentire di appartenere ad un solo corpo, ci insegnano l’importanza di prenderci cura gli uni degli altri, ci fanno essere fratelli tutti! In questi giorni di convalescenza in cui mi è stato prescritto il riposo necessario per recuperare le forze, continuerò a ripetermi e a ripetere a voi tutti le parole di Papa Francesco:

“la speranza che è la più umile delle virtù, perché rimane nascosta nelle pieghe della vita, ma è simile al lievito che fa fermentare tutta la pasta” (51ª Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali).

La condivisione delle giornate con don Nunzio e Antonio ha contribuito ad apprezzare la bellezza della vita comunitaria nella semplice condivisione di gioie e dolori, speranze e amarezze.

Vi abbraccio con quell’amore che mi avete testimoniato e che custodirò per sempre come consolazione dello Spirito.

Cassano allo Jonio, 8 Gennaio 2021

vostro ✠ Francesco Savino

Il tempo della gentilezza

Previous articleLa forza delle donne
Next articleUn nuovo Umanesimo per una nuova visione di Futuro
Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here