La doppia vita

200346
Tutti possediamo una doppia vita.
Difficile tracciare la linea di demarcazione tra i due mondi.
L’uno è quello interiore, profondo, oscuro che conosciamo soltanto noi, perché tutela la sua integrità mantenendo un’intima segretezza. Non si lascia scoprire.
L’altro è quello costretto a stare sempre in superficie, sicchè tutti possono vedere, e non può permettersi  il lusso della riservatezza.
Sembrano così distanti, ma non lo sono.
Il fatto di convivere sotto lo stesso tetto li ha messi nelle condizioni di dover stringere un patto, per realizzare, in qualche modo, una sorta di armoniosa convivenza.
Non è stato sempre facile, perché non è stato mai amore a prima vista.  Una sottile rivalità li ha posti nelle condizioni di dover competere, sia pur lealmente, senza sgomitare.
Capitava, a volte, che l’uno prevaricasse l’altro.
E allora erano dolori, perché la sfida si rivelava estenuante.
Ma succedeva anche che entrambi si cercassero reciprocamente per chiedere aiuto, finanche asilo.
Naturalmente, vista da tale prospettiva, si evince una strana complicità, forse leale, o chissà, magari necessaria, opportunista.
Quello profondo perché stanco di stare rinchiuso tra le sue pareti domestiche, di fare i conti con i rimorsi, le paure, le fragilità, le ansie, le delusioni, i dolori, insomma di quella dimensione introspettiva.
Quello superficiale perché insofferente a doversi mostrare sempre nel pieno della sua forma.
E, quindi, bisognoso di fuggire dalle sue responsabilità.
Sente fortemente il carico di dover essere a tutti i costi, di non poter concedersi neppure un momento di distrazione, follia perché potrebbe costare caro.
La luce, a volte, è accecante, insostenibile.
Ci sono le maschere, è vero, ma lasciano il tempo che trovano perché sono scomode.
Troppo strette o troppo larghe, troppo pesanti o troppo leggere.
Non ho capito se si sono mai incontrati a mia insaputa.
Io so soltanto che ho fatto di tutto per mantenere una sorta di sodalizio pacifico perché consapevole di dover inevitabilmente contare su entrambi.

Piera Messinese

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Piera Messinese
Sono nata il 13 Novembre del 1966 a Lamezia Terme, in Calabria, ove risiedo. Sono sposata ed ho una figlia. Se dovessi scegliere un attributo che possa caratterizzarmi, questo sarebbe “eclettica”. Sono “governata da uno spirito fortemente versatile” che mi dà energia, per cui mi sento letteralmente assetata di nuovi stimoli. Sono innamorata della scrittura da sempre e la mia formazione classica ha contribuito a mantenere vivo in me tale sentimento. Grazie alla passione per i classici latini e greci in primis ed in seguito agli studi universitari in Medicina e Chirurgia, ho potuto rendere creativa la mia elasticità mentale. Ma “illo tempore fu il Sommo” a rubarmi il cuore e così “Galeotta fu la Divina". Amo, quindi, leggere e scrivere e ritengo che ciò sia fondamentale per la crescita di ogni individuo. Flaubert diceva: _”Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi o, come fanno gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere.”… Sono Socia Fondatrice di “Accademia Edizioni ed Eventi”, Associazione culturale con sede a Roma che si occupa di cultura e di promuovere il talento. Scrivo su SCREPmagazine, rivista dell'Associazione, su cui curo varie rubriche.

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