“Generazione Z”

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Oggi, si sa, ci ritroviamo un po’ tutti a dover assistere al cambiamento climatico, dovuto alla “tropicalizzazione”.

Quelli più attivi, in tal senso, sono proprio i giovanissimi, tra i 20 e i 25 anni che, con le loro iniziative, per rimanere in Italia e in Calabria, si sono inventati un nuovo modo di lavorare e di “fare impresa”, dando origine, così, a cooperative, puntando sulla necessità di un futuro sostenibile.

La “Generazione Z”, od anche Post-Millennians, riguarda i giovani nati tra il 1995 e il 2010 ed è stata classificata come la “generazione digitalizzata“.

Difatti, questi ragazzi che sono cresciuti a pane, Facebook e Instagram, ora passati a tiktok, all’avamposto sui social, sono purtroppo vittime delle crisi sociali e dal fenomeno sempre più crescente delle baby gang, sono sorprendentemente in prima linea sul fronte ambientale, tanto che le loro iniziative hanno contribuito a seminare un germe di consapevolezza anche tra le persone anziane.

Gruppi come: Fridays for Future, Extinction Rebellion, Youth 4 climate e altri più piccoli, hanno partecipato a tantissime manifestazioni, per porre l’attenzione fra i giovani di tutto il mondo sul problema del cambiamento climatico.

Lo stesso Mario Draghi ha detto loro: <<Vi ascolteremo e porremo attenzione>>.

E, forse, con il PNRR qualcosa sta davvero per cambiare sul fronte della sostenibilità.

Secondo alcune statistiche, per questi giovani attivisti, il problema della salvaguardia del pianeta è diventato prioritario, e man mano che crescono, sono sempre più inclini a promuovere il concetto di sostenibilità, limitando i consumi e le spese favorendo altresì il riciclo dei materiali e prodotti usati.

Anche la scelta di acquistare un’ auto viene ponderata secondo i consumi e l’energia sostenibile.

Per quanto riguarda l’abbigliamento, si preferiscono ormai abiti vintage, sia per uomo che per donna, per dire no ai must have griffati che impone la moda del momento.

Per finire, l’alimentazione, che si sceglie sempre più vegetariana.

Per tornare al clima, la verità è che il problema è dovuto in gran parte alla mano dell’uomo e alla crescita industriale, per non parlare della deforestazione a causa degli incendi molto spesso dolosi, che martirizzano la natura, rendendola sterile, poiché non ci si preoccupa poi del rimboscamento degli alberi.

L’input della “Generazione Z” è stato fondamentale per orientare i governi di tutto il mondo a perseguire e sostenere la sostenibilità, che ci auguriamo possa divenire sempre più uno stile di vita all’insegna del rispetto della natura e delle cose.

Se non invertiamo la rotta, la Terra smetterà di vivere…e noi con essa…

Anna Maria Notaris

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Anna Maria Notaris
"Donna non si nasce, si diventa" è opera di una scrittrice, Simone de Beauvoir, alla quale mi ispiro. Sono nata a Lamezia Terme, in Calabria, dove vivo e risiedo. Ho conseguito gli studi magistrali in un collegio ad indirizzo pedagogico-religioso a Soverato prima, a Catanzaro poi. A vent'anni, durante il mio primo viaggio negli Stati Uniti, nel New Jersey, ho avuto modo di osservare luci ed ombre dell'emancipazione femminile più avanzata di quel tempo. Ho lavorato come insegnante di scuola dell'infanzia a Milano e in Calabria, successivamente a Padova come ufficiale di riscossione. Il mio motto è: “amo così tanto la vita, da amarne anche le sofferenze”. Se dovessi descrivermi usando un aggettivo, direi che sono "poliedrica" per la volontà con cui riesco ad adattarmi alle circostanze della vita ed alle sue vicissitudini. Ho iniziato a scrivere dieci anni fa su "Studio Cataldi" di Roma, un giornale giuridico, ed ora scrivo su ScrepMagazine, la rivista dell'Associazione Culturale "Accademia Edizioni ed Eventi" di cui sono Socia. E scrittori si nasce, non si diventa. Una volta presa in mano la penna, tutto viene da sé…peraltro “Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperta” (Italo Calvino).

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