Buongiorno, Professore.
Sono molto contenta di ospitarla per la terza volta nel salotto di ScrepMagazine per intervistarla.
La ringrazio molto anche da parte del direttore Giuseppe De Nicola e di tutta la Redazione.
Allora, Professore, la prima domanda tocca un argomento molto interessante: Covid 19 e l’immunità.
– Cosa succede quando Sars Cov2 penetra nel nostro organismo? A cosa servono l’immunità innata e l’immunità acquisita?
– La capacità di protezione del nostro organismo riguarda due linee di difesa. Una è l’immunità umorale quella che è determinata dagli anticorpi e che noi individuiamo facendo il test sierologico. L’altra è l’immunitá cellulo-mediata, che è rappresentata dai linfociti T. Si parla di cellule memoria che rimangono chiuse nei cassetti del nostro organismo e che al bisogno vengono fuori. La differenza è che, mentre la prima la si può misurare con un test sierologico, la seconda solo con indagini specifiche che fanno solo alcuni laboratori. Una è misurabile da tutti, l’altra no.
– Che differenza esiste tra l’immunità da infezione e quella da vaccino?
– Le due sono fondamentalmente identiche. È solo un problema di durevolezza cioè, probabilmente l’immunità naturale arriva a durare circa 8-10 mesi, anche se dipende molto da soggetto a soggetto. L’immunità da vaccino dopo la terza dose è verosimile che abbia una durevolezza maggiore.
– È difficile che una persona contagiata dal covid possa reinfettarsi?
– Si parla che il 3- 5% delle persone già contagiate da variante Delta si stiano reinfettando con la variante Omicron. La protezione dell’immunità è abbastanza elevata soprattutto nelle forme gravi di Covid. Quella dovrebbe durare più a lungo. Questo è il motivo per cui chi ha avuto il covid deve fare il vaccino.
– I soggetti guariti dal Covid dovrebbero essere seguiti maggiormente dopo la negatività perché ci sono gli effetti del long Covid. Professore, perché questo virus dá diversi effetti negativi a distanza?
– Perché questo è un virus che dà complicanze dirette a livello del polmone, cuore, cervello e anche, purtroppo, complicanze indirette che sono le cosiddette complicanze immunomediate cioè legate alla stimolazione immunitaria. Quindi, fondamentalmente, molti degli effetti a lunga distanza sono immunomediati. È un virus aggressivo che tocca, praticamente, tutti gli organi. Per cui, evidentemente, è più facile che sia responsabile di forme che durano a lungo. Anche altri virus, come per esempio l’herpes virus, dà delle forme di long herpes con le neuriti post herpetiche.
– È importante fare un test sierologico per accertare la risposta immunitaria al Covid?
– Il test sierologico non serve a nulla. Secondo il mio parere non andrebbe fatto.
– È necessario che tutti facciano la quarta dose?
– Non credo che debbano farla tutti. Inizialmente la faranno le persone fragili. Poi vedremo i dati. Al momento non esistono evidenze per poter dire che la quarta dose va fatta a tutti. Innanzitutto non si sa con che vaccino, dose. Non si conoscono i tempi. Bisogna continuare a fare le terze dosi perché c’è una parte significativa che ancora non l’ha fatta.
– Ho letto che la terza dose danneggia i giovani.
– Assolutamente no. È una falsità.
– Il mondo è dei microbi. La nostra battaglia contro i nemici invisibili. Ho letto il suo ultimo libro e vorrei chiederle perché questo titolo.
– Perché è così. Il mondo è dei microbi. Sono più di noi, si riproducono più velocemente di noi e sono su questa terra da molto prima di noi, quindi la conoscono meglio. La convivenza coi virus è fatta di rispetto reciproco. Non dobbiamo pensare che tutti i virus siano cattivi. Infatti, molti di essi ci fanno anche cose buone. Pensiamo al vino, alla pizza. Se ci sono, è grazie a dei lieviti che producono la fermentazione. La conoscenza dei virus anche attraverso questo libro potrebbe essere un modo per imparare a convivere con essi.
– Che fine hanno fatto AstraZeneca e Johnson?
– AstraZeneca continua ad essere utilizzato in altri paesi. Da noi non più perché ha avuto una cattivissima reputazione anche se poi non era così male. Johnson è ancora utilizzato in chi lo ha fatto come prima dose. Adesso dovrebbe essere approvata la terza dose.
– Giorni fa lei ha detto che l’odio nei suoi confronti è invidia sociale. Perché?
– Io non credo che ciò che sta succedendo a me e ad altri, sia legato al Covid. Non c’entra nulla. Si ha, purtroppo, a che fare con gente che non riconosce il merito. È una società che è destinata a scomparire.
– Professore, l’Italia è uno strano Paese. Mentre i cittadini europei con il green pass possono entrare e circolare liberamente, gli italiani non possono lavorare.
Queste sono soltanto scelte politiche, non sanitarie.
Professore, siamo arrivati alla fine di questa bella chiacchierata. La ringrazio nuovamente e spero di incontrarla presto.
Piera Messinese
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Complimenti