Il Mirto

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Il Mirto, pianta sacra dalla Dea Venere.

Una leggenda narra che Bacco, dovendosi recare negli Inferi per liberare la madre Semele uccisa dai fulmini di Giove, avrebbe promesso di lasciare in cambio una pianta di mirto.

Nonostante legata a questa storia triste, questo arbusto viene da sempre visto come una pianta piena di positività.

Sacra a Venere, è divenuta simbolo di fecondità: Plinio definisce questo arbusto come “myrtus coniugalis” e gli sposi, durante il banchetto nuziale, portavano sul capo proprio corone di mirto.

Anche nel Rinascimento questa pianta continua ad essere legata al matrimonio, comparendo nelle allegorie, come simbolo di fedeltà e amore eterno.

Il colore bianco e la delicatezza dei fiori di mirto simboleggiano anche la purezza e l’umiltà della Vergine Maria.

Un ramo di mirto può anche apparire in mano al profeta Isaia, in virtù dell’interpretazione di un passo del suo libro in cui si legge:

Invece di spine cresceranno i cipressi, invece di ortiche cresceranno i mirti; ciò sarà a Gloria del Signore un segno eterno che non scomparirà“…

Anche in pittura, il mirto compare in numerose opere.

Per citarne alcune: nella” Venere e Cupido” di Lorenzo Lotto, nel “San Giuseppe con Gesù Bambino” di Francisco Herrera e ne l’ “Unione Felice” di Paolo Veronese.

La “Venere e Cupido” è databile all’incirca alla prima metà del 1500.

La figura femminile è adagiata su un tappeto blu.

Circondata da simboli allegorici, come la cornucopia (fecondità), il mirto (matrimonio), la conchiglia e i petali di rosa (femminilità), è completamente nuda, mentre sul capo compaiono gli attributi tipici della sposa: il velo bianco e il diadema.

Il sorridente Cupido “compie un gesto scanzonato ed irriverente“: fa pipì centrando la ghirlanda e il ventre di Venere.

Chiari sono i riferimenti alla all’erotismo, alla femminilità e alla sensualità…

L’opera riprende la tipica iconografia di Venere, solitamente raffigurata seminuda e distesa perché, secondo i mitografi rinascimentali, chi si abbandona al piacere sensuale rimane spesso spogliato di ogni bene oppure perché le trame amorose vengono presto svelate.

Interessante  come una  pianta abbia tanti risvolti e non soltanto ammirata per bellezza  o profumo.

Antonella Ariosto

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