Il “bacio galeotto” di Hollywood

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Era il 18 giugno1962, quando il fotografo Marcello Geppetti sorprese Elizabeth Taylor e Richard Burton a baciarsi sul tetto di un motoscafo a Ischia, l’ultimo giorno delle riprese italiane di Cleopatra.

Quella foto fece il giro del mondo, creando un ciclone nelle vite private e pubbliche dei due attori.

Liz Taylor (27 febbraio 1932 – 23 marzo 2011), è stata un’attrice e stilista statunitense, considerata l’ultima grande diva dell’era d’oro di Hollywood per le sue doti recitative e una delle più singolari bellezze.

Donna bellissima e attrice indimenticabile, Elizabeth Taylor, è stata anche una regina delle cronache rose. Ha “collezionato ben otto matrimoni“, dal primo con il ricco erede degli Hilton, nel 1950, all’ultimo chiacchieratissimo con Larry Fortensky nel 1991. Ma è Ia storia travagIiata che ebbe con Richard Burton a far parlare di lei i giornaIi per anni.

Richard e Liz s’incontrano per la prima volta nel 1953.

Lui è appena sbarcato a Hollywood con la moglie Sybil, le due figlie e una fama di attore, Don Giovanni e forte bevitore. Lei è una star poco più che ventenne, già al secondo matrimonio. Durante un party in piscina a casa di Steward Granger e della moglie Jean Simmons, i loro sguardi s’incrociano. Lei sfila gli occhiali da sole e lo fissa con sufficienza mista a disprezzo, definendolo “un borioso gallese chiassoso e volgare”.

Lui, al contrario, la descrive nel diario che terrà per tutta la vita, come “la più contenuta, meravigliosa, remota, lontana, inaccessibile donna mai incontrata: il suo décolleté avrebbe potuto disgregare imperi interi”.

Passeranno 9 anni e ben due matrimoni per Liz prima che si rivedano una seconda indimenticabile volta. Non lo sanno ancora, ma il loro futuro è appena incominciato. Complice la “citta eterna”, il 22 gennaio 1962.

Elizabeth e Richard sono a Cinecittà, sul set del colossal Cleopatra. Lei è spettacolare nel suo abito d’oro, con l’acconciatura di turchesi sul capo e gli occhi bistrati di kajal, lui arrogante nella tunica vermiglia che nasconde a fatica i muscoli.

È lì, nell’atmosfera fastosa di uno dei film più costosi mai realizzati sino ad allora, tra bighe, quinte, comparse e costumisti, che s’incendia l’ardente passione della coppia più chiacchierata della storia del cinema. Una fiaba nata sotto i riflettori, così come sarà sino alla fine. Si baciano Richard e Liz, perché così la scena prevede, ma ciak dopo ciak staccarsi è sempre più difficile. Richard le scrive biglietti frementi di desiderio: “Desidero il tuo profumo, il tuo delizioso ombelico, il tuo ventre rotondo, le tue labbra tumide”.

Ma la situazione non è idilliaca al di fuori dei loro rendez-vous clandestini.

Lui prova un profondissimo senso di colpa nei confronti della moglie e delle figlie Kate e Jessica, che lo renderanno insicuro sulla separazione e porteranno Liz a una quasi overdose di sonniferi. Lei che è sempre stata onesta con se stessa così come con gli altri, mette al corrente il marito della situazione, nonostante i due stiano cercando di adottare una bimba in Germania, dopo che l’ultima gravidanza di Liz ha reso impossibile una maternità priva di rischi. Una notte, svegliatasi di soprassalto nella villa sull’Appia Antica affittata durante le riprese, si ritrova il quasi ex marito Eddie Fisher davanti, in pugno una rivoltella puntata contro di lei, gli occhi pieni di lacrime.

Un incidente che non degenera ma che rende l’idea di quanto Liz fosse capace di stregare gli uomini attorno a lei.

Dopo più di un anno, dopo aver girato un altro film insieme, dopo i pettegolezzi dei giornali e dopo una foto pubblicata dai tabloid che li ritrae sdraiati su uno yacht, il 5 dicembre 1963, Richard finalmente chiede la separazione.

La “coppia reale del jetset” è nata.

Prende il via da quel giorno una vita coniugale fatta di copioni, hotel principeschi, regali faraonici, sbornie colossali e litigate leggendarie. Ma anche di gelosie sfrenate e critiche feroci. Il Vaticano li reputa un esempio d’immoralità, i paparazzi li perseguitano e le folle li acclamano, rendendo la loro vita una dorata prigionia, un circo itinerante e modaiolo. Richard e Liz viaggiano con al seguito un enorme entourage di parrucchieri assistenti, tate, dog sitter e compagnia cantante.

Senza fissa dimora, come zingari di lusso, alloggiano al Dorchester di Londra, al Plaza Athénée di Parigi o girano l’Europa sul The Kalizma, un gigantesco panfilo che li renderà autonomi e gli eviterà di pagare le tasse sui loro cachet a sei zeri. S’intrattengono con Edoardo VIII e Wallis Simpson, frequentano la principessa Grace di Monaco e i baroni Rothschild, solo per citarne alcuni. Richard, dodicesimo figlio di un minatore alcolista, orfano di madre e cresciuto dall’adorata sorella Cecilia, ha umili origini ma è aristocratico “per talento”. È un uomo attanagliato dai ricordi della sua infanzia, dal trauma di un’esperienza omosessuale di gioventù e corroso dal senso d’inadeguatezza che annega in tre bottiglie di vodka al dì.

Ma è anche un uomo generosissimo, che non bada a spese per ricoprire la moglie di gioielli inestimabili.

Ma soprattutto scrive biglietti e lettere a colei che definisce “un’amante selvaggia, timida e spiritosa, bella al di là di qualsivoglia sogno di pornografia, che tollera i miei limiti e le mie ubriacature”. Lo fa mentre lei dorme o quando è lontana. Come quella datata 10 maggio 1969 che dice: “Ti amo più di un secchiello di ghiaccio gettato su un corpo bollente, di gelato che cola su labbra riarse, del buon senso che addolcisce la pazzia”. La chiama “bimba addormentata”, le dice quanto adori stare solo con lei la notte a ridere come ragazzini, a parlare di libri, poesia e sogni a occhi aperti. Con lei che lui definisce ”Una grandiosa forza della natura, come le cascate del Niagara o le Alpi”.

Ma l’idillio, l’incanto di una vita di eccessi, punteggiata di parole dolci, di poesie sussurrate e lenzuola disfatte, deve fare i conti con una realtà molto più fredda e cruda.

La coppia che ha reso la vita matrimoniale glamorous e sexy è alla deriva, quasi grottesca.

Il dolore li porta all’alcol.

Richard fedele da sempre alla sua sposa, la tradisce con Nathalie Delon, ex moglie di Alain, sul set del film Barbablù, innescando un ineluttabile tracollo verso il divorzio nel giugno del 1974. Dopo un anno passato lontani l’uno dall’altra, nell’agosto del 1975 si risposeranno, per poi separarsi per la seconda e ultima volta nell’agosto 1976.

Angela Amendola

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