Henri Rousseau (parte prima)

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Henri Rousseau (parte prima)

“L’ incantatrice di serpenti”

Olio su tela 1,69 m x 1,9 m

Musée d’Orsay, Parigi.

Henri Julien Félix Rousseau nasce a Laval il 21 maggio 1844 da una modesta famiglia francese.

Fu chiamato “Doganiere” perché ha lavorato quasi tutta la sua vita presso gli uffici daziari di Parigi.

Pittore completamente autodidatta, la cosa curiosa di Rosseau è che intraprese la carriera artistica solo in età avanzata.

Dopo un primo periodo, dedicato a ritratti e vedute di Parigi, Rosseau passò a raffigurazioni fantastiche molto originali, caratterizzate da paesaggi tropicali con figure umane che giocano o riposano e animali immobili e vigili, come ipnotizzati da qualcosa di misterioso.

Ma in vita, la sua opera fu variamente criticata e denigrata, con immancabili punte sarcastiche.

Molti lo valutarono come un semplice pittore naif, privo di qualunque spessore artistico.

Fra gli “epiteti” che gli vennero rivolti dai contemporanei troviamo aggettivi come sprovveduto, incolto, ingenuo,
e via elencando.

In seguito, un maggior valutazione critica della sua produzione ha permesso di rendere merito al suo valore di artista.

Quella che sembrava la sua debolezza (l’essere naif), si è invece rivelata la base della sua autentica originalità perche’ ancora oggi la pittura di Henri Rousseau è considerata una delle più innovative.

Dopo la sua morte, inoltre, il suo stile “primitivo”, caratterizzato da colori vivaci, da un disegno volutamente piatto e dai soggetti fantasiosi, furono imitati da molti pittori europei.

A partire dal 1886, espose le sue opere al “Salon des Indépendants”, conquistando l’ammirazione di contemporanei come Paul Gauguin e Georges Seurat.

Henri Rousseau morì a Parigi il 2 settembre 1910.

Oltre alla pittura amò moltissimo la musica: lo si evince anche in questo famosissimo dipinto “L’incantatrice di serpenti”, che ha raggiunto stime e cifre altissime nelle ultime aste.

Soffermiamoci ora su questo stranissimo quadro.

“L’INCANTATRICE DI SERPENTI”

Il dipinto rappresenta una donna nuda dai capelli lunghi che incanta un serpente al chiaro di luna.

L’incantatrice, della quale non si distingue che la silhouette, si trova in una giungla sulla riva di un fiume soffiando nel flauto e attirando rettili e uccelli.

Uno di essi, sulla sinistra del quadro, si trasforma quasi nel collo e nel becco di un uccello, mentre un altro sulla destra ondeggia rasoterra come un serpente.

Oltre ai serpenti ci sono anche altri animali presenti nella tela: in alto a e destra tra le foglie degli alberi si intravede un uccello, mentre in basso a sinistra, accanto alla figura della donna, un fenicottero.

Più in alto, le foglie dell’albero hanno forma di cuore. Uno dei serpenti è forse innamorato della musicista?

Rousseau non l’ha mai spiegato.

Il pittore ha realizzato diversi quadri che rappresentano la giungla e, ogni volta, la vegetazione è dipinta e illuminata nello stesso modo.

CONCLUDENDO:

L’opera s’inquadra nella tematica delle foreste esotiche, con una flora esuberante e inventata (ispirata alle Grandi serre del Jardin des Plantes di Parigi), nelle quali il pittore mette sulla scena feroci combattimenti fra una fiera e la sua preda come “Lotta fra la tigre” (nella foto).

 

L’autore, come scrive in una lettera prima di morire, non era mai stato in nessuna afosa foresta africana.

L’universo fantastico e surreale che il Doganiere seppe esprimere con la sua arte gli consentì di essere molto ammirato dai pittori surrealisti, in particolare Salvator Dalí a René Magritte.

L’opera “L’incantatrice di serpenti” fu commissionata dalla madre del pittore francese Robert Delaunay.

Bruno Vergani
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