Avrei voluto scrivere un articolo sulla crisi russo/ucraina, sull’inizio del conflitto, sugli interessi in gioco, sulla tristezza e il dolore di vedere tanta tensione nel cuore dell’Europa.
Ma ho notato che, se da una parte, l’attacco russo è quanto di più terribile potesse accadere, dall’altra parte l’attacco mediatico del pensiero unico e “politicamente corretto” degli Stati Uniti e alleati della resuscitata Nato è altrettanto violento e invasivo.
Sappiamo che in politica estera non si può fare una netta distinzione tra buoni e cattivi, dovremmo sapere, anche, che in questo campo l’analisi dei fatti storici non può essere superficiale, di parte, intellettualmente parziale, piuttosto dovrebbe avere una base di partenza il più oggettiva possibile.
Cosa sta avvenendo nei salotti televisivi?
Un chiacchierare a senso unico, discorsi conformisti, una sorta di lavaggio dei cervelli soprattutto per coloro i quali non hanno una conoscenza della storia tale da poter ascoltare il tutto con senso critico.
Putin, in realtà, è caduto nella trappola tesa dall’Occidente con gli Stati Uniti capofila, attaccando l’Ucraina (la quale è solo il vaso di terracotta che viaggia tra i vasi di bronzo, e il ministro degli esteri ucraino se ne sta già accorgendo) in modo tale che i “Nato” possano “disegnare” e propagandare il “mostro”, il cattivo della fiaba, al fine di indebolirlo mediaticamente, soprattutto, sia all’interno del suo Paese sia all’esterno.
Praticamente è la solita politica estera americana: vedi America Latina.
Se lo “zar” Putin dovrà cadere dal suo “trono”, ciò non dovrebbe essere provocato da forze esterne ma dai cittadini russi, reagendo così all’autarchia putiniana che comunque, si presenta meno subdola dei subdoli obiettivi panamericani.
Ecco, invece ho espresso il mio pensiero in merito, almeno in parte, tacerò, invece, sull’Italia.
Dopo aver ascoltato le quattro inutili frasi imparate a memoria, farfugliate anche male, del nostro ministro degli esteri, provo soltanto sgomento, vergogna e sgomento.
Comprendo il fatto che non esistano più i Churchill e i De Gaulle, i De Gasperi e i Berlinguer, ma comunque…
Tommaso Cozzitorto
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