Ma dov’è la diplomazia?

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Avrei voluto scrivere un articolo sulla crisi russo/ucraina, sull’inizio del conflitto, sugli interessi in gioco, sulla tristezza e il dolore di vedere tanta tensione nel cuore dell’Europa.

Ma ho notato che, se da una parte, l’attacco russo è quanto di più terribile potesse accadere, dall’altra parte l’attacco mediatico del pensiero unico e “politicamente corretto” degli Stati Uniti e alleati della resuscitata Nato è altrettanto violento e invasivo.

Sappiamo che in politica estera non si può fare una netta distinzione tra buoni e cattivi, dovremmo sapere, anche, che in questo campo l’analisi dei fatti storici non può essere superficiale, di parte, intellettualmente parziale, piuttosto dovrebbe avere una base di partenza il più oggettiva possibile.

Cosa sta avvenendo nei salotti televisivi?

Un chiacchierare a senso unico, discorsi conformisti, una sorta di lavaggio dei cervelli soprattutto per coloro i quali non hanno una conoscenza della storia tale da poter ascoltare il tutto con senso critico.

Putin, in realtà, è caduto nella trappola tesa dall’Occidente con gli Stati Uniti capofila, attaccando l’Ucraina (la quale è solo il vaso di terracotta che viaggia tra i vasi di bronzo, e il ministro degli esteri ucraino se ne sta già accorgendo) in modo tale che i “Nato” possano “disegnare” e propagandare il “mostro”, il cattivo della fiaba, al fine di indebolirlo mediaticamente, soprattutto, sia all’interno del suo Paese sia all’esterno.

Praticamente è la solita politica estera americana: vedi America Latina.

Se lo “zar” Putin dovrà cadere dal suo “trono”, ciò non dovrebbe essere provocato da forze esterne ma dai cittadini russi, reagendo così all’autarchia putiniana che comunque, si presenta meno subdola dei subdoli obiettivi panamericani.

Ecco, invece ho espresso il mio pensiero in merito, almeno in parte, tacerò, invece, sull’Italia.

Dopo aver ascoltato le quattro inutili frasi imparate a memoria, farfugliate anche male, del nostro ministro degli esteri, provo soltanto sgomento, vergogna e sgomento.

Comprendo il fatto che non esistano più i Churchill e i De Gaulle, i De Gasperi e i Berlinguer, ma comunque…

Tommaso Cozzitorto

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Tommaso Cozzitorto
Sono nato a Salerno, ho trascorso la mia infanzia a Sapri e vivo a Lamezia Terme dall'età di dieci anni. Laureato in Lettere moderne ad indirizzo filologico-letterario presso l'Università di Salerno con una tesi dal titolo "Cesare Beccaria e il dibattito sulla pena di morte" discussa con il prof. Valentino Gerratana. Abilitato all'insegnamento in materie letterarie, filosofia e storia, storia dell'arte, insegno Italiano, Storia e Geografia nella scuola secondaria di primo grado. Mi occupo anche di critica letteraria e di arte attraverso conferenze e presentazioni di libri. Ho scritto prefazioni a romanzi e saggi, collaboro al mensile "Lamezia e non solo" da diversi anni. Sono stato protagonista nella trasmissione televisiva Confidenze Culturali ed ho presentato la rubrica "Imagine" su Ermes TV. Per dieci anni ho curato la rassegna "DiMartedìCulturando" in un noto locale di Lamezia Terme. Ho fatto parte della Commissione Calabria "Premio la Giara" indetto dalla RAI. Ho pubblicato due libri: Palcoscenico e Along the way. Nel 2011 ho ricevuto il "Premio Anthurium" città di Lamezia Terme e successivamente il "Norman Academy" a Roma, entrambi per meriti culturali. Ho ricevuto nel dicembre scorso un riconoscimento dal Liceo Scientifico Galilei di Lamezia Terme nell'ambito del Festival della Scienza. In ambito prettamente scolastico sono stato Valutatore ed esperto in PON e POR.

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