Gustav Klimt (sesta e ultima parte)

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Gustav Klimt (parte quinta)

GUSTAV KLIMT (sesta e ultima parte)

“Le tre età della donna”

Olio su tela, cm.180 x 180

Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma

Con questo bellissimo capolavoro concludiamo Il nostro “viaggio” sull’artista austriaco.

Il quadro di oggi rappresenta un tema che troviamo spesso nella sua produzione: la provvisorietà della vita e della bellezza.

Ne “Le tre età della donna” appare esplicito il ciclo del corso delle stagioni.

“LE TRE ETÀ DELLA DONNA”

“Le tre età della donna”, è un soggetto molto amato da Klimt che fissa sulla tela il passare del tempo raffigurando magistralmente le tre età della donna: l’infanzia, la maternità, l’anzianità.

Le varie età sono messe in un diretto confronto tra di loro, creando un interessante contrasto visivo.

Le figure, rappresentate in primo piano in posizione eretta, sono nude e con uno sfondo di forme geometriche che ci ricordano elementi raffinati, come l’oro, le sete e le pietre preziose.

Le parti sono tutte collegate tra di loro, dalla posizione delle donne, all’uso dei colori che Klimt sceglie di utilizzare; per ognuna delle tre fasi hanno toni e colori diversi.

Infatti possiamo notare la serenità della giovane donna dai lunghi capelli biondi che rappresenta la maternità, così come la bambina che tiene tra le braccia, che descrive magistralmente l’infanzia.

I due cicli sono caratterizzati da colori chiari per evidenziare, e qui è il grande merito di Klimt, il loro stato di purezza.

A queste immagine di tenerezza, si contrappone la rappresentazione ben più cruda e realistica del corpo di una donna anziana, posta di profilo sulla sinistra.

È una figura che simboleggia la vecchiaia, ed è rappresentata da colori scuri e tetri.

Tutto in lei rappresenta la decadenza: i capelli grigi, il corpo non più tonico, le mani magrissime e rugose e il colore opaco della pelle.

Curvata su se stessa si nasconde il volto con la mano in segno di dolore e disperazione per il tempo che scorre inesorabile, rinunciando ad affrontare la realtà e l’inevitabilità della morte.

CONCLUSIONE:

Il pittore dà un volto alla realtà della vita che, come spesso si vede nell’arte di Klimt, è inevitabilmente ripetitiva.

In questo caso, la raffigurazione è tuttavia particolarmente toccante: la dolcezza della bambina commuove, la grazia della giovane donna incanta, la disperazione dell’anziana intristisce.

Siamo all’apice della raffinata cultura espressiva klimtiana.

Bruno Vergani

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