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GIOVANNI SEGANTINI (parte terza)
“Alla stanga” 1886
olio su tela; 169 x 389,5
Roma, Galleria nazionale d’arte moderna
All’epoca “Alla stanga” ottenne un successo immediato con recensioni entusiastiche dalla critica e dalla stampa e, addirittura, l’acquisto da parte del Governo italiano per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Da notare che “Alla stanga” è una delle rare opere di Giovanni Segantini conservate in una collezione pubblica italiana.
La maggior parte di esse infatti si trovano nelle raccolte svizzere, austriache e tedesche.
“Alla stanga” , e’ un importante percorso artistico di Segantini perché preannuncia il suo abbandono della tecnica pittorica tradizionale per quella del colore diviso, cui lo indirizzava da tempo.
Inoltre, il trasferimento su grandi misure della realtà contadina segna anche un primo passo nell’orientamento dell’artista in direzione simbolista.
“ALLA STANGA”
“Alla stanga” con il paesaggio della Brianza lombarda, nel capolavoro di Segantini, porta i segni dell’inizio autunno.
Lo si evince dalla tonalità del dipinto.
Se notate i prati sono intervallati solo da qualche macchia di alberi.
A sinistra, sulle alte montagne, compaiono le prime nevi.
Il fieno è già stato mietuto e sulle fronde degli alberi, in lontananza, compaiono le prime foglie dai colori ocra autunnali.
L’ora del giorno, con gli ultimi raggi di sole, è suggerita dall’ombra delle vacche e dalla luce intensa sulle loro schiene.
La giornata di lavoro quindi è ormai al termine e le vacche, in attesa della mungitura, sono allineate lungo la stanga (una struttura in legno dove venivano legate le vacche).
Al centro del dipinto si trova il gruppo più numeroso di sei animali dei quali uno è adagiato per terra.
A destra, una contadina è in piedi di fronte alla stanga.
La donna indossa un costume tradizionale: un abito scuro che arriva fino alle caviglie, un largo cappello di paglia e un grembiule rosso acceso.
A sinistra, altre due vacche sono accudite da un’altra contadina mentre attendono pazienti il loro turno.
Tra le vacche legate o libere presso la stanga vi sono le contadine.
Infatti la mungitura all’epoca era un’attività tipicamente femminile.
Il vasto paesaggio di pianura e di altipiano trasmette un senso d’infinito, mentre il cielo ridotto a una linea stretta in controluce crea l’atmosfera malinconica di una giornata che volge al termine.
CONCLUDENDO:
Il dipinto, come dicevo prima, segna una svolta nell’opera di Segantini.
È la sua prima rappresentazione della vita contadina e, come l’impressionista francese Millet, è imperniata sul rapporto tra figura e ambiente.
Ma, a differenza dalle opere di Millet, che rese monumentali i suoi contadini, Segantini nasconde i tratti somatici oppure offusca i volti.
Come nel caso della contadina di destra.
Bruno Vergani
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