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Emilio Gola (terza e ultima parte)
“Ritratto della contessa Gola”
Olio su tela cm 98.5 x 67
Milano, collezione privata.
Questo mirabile ritratto, che aprì la strada della notorietà al pittore, è sicuramente uno dei più significativi dell’attività artistica di Emilio Gola.
Fu esposto al Salon di Parigi nel 1882 e premiato con la medaglia d’argento e la medaglia d’oro all’esposizione di Monaco di Baviera.
“RITRATTO DELLA CONTESSA GOLA, MADRE DELL’ARTISTA”
Il dipinto, come si evince dal titolo, raffigura la contessa seduta su una poltrona a strisce giallo-verde.
La madre del pittore è nel salotto di casa immersa nella penombra della stanza attraverso un calibrato uso dei colori che scandiscono melodicamente i momenti di luce.
La madre indossa, in tutta la sua raffinata bellezza e nella semplice ma ricercata eleganza, un abito nero che colpisce e attrae.
Questo ritratto mostra anche la solidità della pittura di Emilio Gola e fa comprendere con quanto amore egli cerchi di penetrare nell’animo della persona riprodotta e con quanta passione tenti di esprimerne il sentimento che riluce negli occhi, nel lieve sorriso della bocca, nella pastosità della carne e nella fusione morbida delle tinte.
Nel quadro alla madre si nota inoltre una particolare predilezione del pittore per le tonalità scure e soprattutto per il nero, su cui però crea giochi di luce di grande effetto che trasformano queste tonalità cupe in colori intensi dalle tinte brillanti.
CONCLUSIONE:
Le figure femminili dipinte da Gola al centro dello spazio pittorico non appaiono mai piccole o ridotte: è anzi la figura stessa che fa ambiente ed atmosfera.
Le signore che egli ritrae non posano come farebbero davanti al fotografo o ad un ritrattista patentato.
Nel loro atteggiamento riposato, emanano l’elegante profumo della loro femminilità avvicinandosi molto ai ritratti parigini di Giovanni Boldini.
Bruno Vergani
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