Cristina Adragna e la presentazione del suo “Di me e di te”

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L’amore… un argomento vasto e complesso, trattato da cantanti, poeti, scrittori ma senza ancora una definizione univoca e capace di mettere tutti d’accordo.

Il perché?

… tutti credono di conoscerne la formula senza saperne, però, il vero significato.

Il vocabolario ci dice che l’amore è:«Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia».

Per me è sicuramente molto di più.

Non è assolutamente una emozione ma un sentimento che va innaffiato, coltivato, accarezzato, salvaguardato dalle intemperie della vita e della irrazionalità.

L’amore vive nel campo della sintonia e della complicità mentale, nel campo della reciprocità e del dare piuttosto che del ricevere, nel campo dell’impegno, della mediazione, dell’intimità, della passione e della sintonia.

Per William Shakespeare “l’amore è vaporosa nebbiolina formata dai sospiri; se si dissolve, è fuoco che sfavilla scintillando negli occhi degli amanti; se ostacolato, è un mare alimentato dalle lacrime degli stessi amanti. Che altro è esso? Una follia segreta, fiele che strangola e dolcezza che sana”.

Per Alda Merini “l’amore è un mistero. Perché mai ci innamoriamo? È un grande furore che ci placa di tutti i nostri tormenti, è una grande pena che ci guarisce da tutte le guerre. L’innamorato è uno strano guerriero che sorride e vuole bene agli altri. L’innamorato fa sbocciare tutte le rose del mondo, ma gli altri le calpestano per un impulso improvviso di bruciante gelosia”.

Per Lev Tostoj “l’amore impedisce la morte. L’amore è vita. Tutto, tutto ciò che io capisco, lo capisco solamente perché amo. È solo questo che tiene insieme tutto quanto”.

Per Khalil Gibran “il vero amore non è né fisico né romantico. Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è, è stato, sarà e non sarà”.

Per Aristotelel’amore è composto da un’unica anima che abita in due corpi”.
Per Erich Fromml’amore è possibile solo se due persone comunicano tra loro dal profondo del loro essere, vale a dire se ognuna delle due sente sé stessa dal centro del proprio essere”.

Per Sant’Agostino “non si odono le sue parole e quando viene a te non si odono i suoi passi”.

In effetti quando ci si innamora, tutto si dilata: dal tempo al cuore, dall’anima alla parola che, con i suoi “sempre” e “mai”, tutto amplifica e allunga fino all’eternità.

Con l’amore si accentua e intensifica anche la percezione olfattiva, si identifica la persona amata con il profumo che usa e l’odore della sua pelle.

Quando la persona amata ci passa accanto lascia nell’aria una scia inconfondibile, una nuvola che avvolge il cuore.

È un continuo navigare verso l’oltre, verso l’infinito avvolti da un’onda sempre più crescente e sempre più forte perché si è in presenza di una potenza invincibile, l’Amore, dono divino che non ha prezzo e non si può comprare.

Ed è di questa potenza invincibile, di questo dono divino che Cristina Adragna parlerà stasera in quel di Lamezia Terme presso il Chiostro Caffè Letterario nel presentare la sua intensa e forte silloge poetica “Di me e di te”, che, per lei, rappresenta un vero e proprio progetto culturale quasi “impostosi” al cospetto della sua anima, in un momento della sua vita in cui stava quasi per soccombere innanzi ad un convincimento del tutto errato.

Sono cento liriche intrise di pathos con cui grida al mondo la purezza dell’amore e l’autenticità di un sentimento forte e prorompente attraverso la voce delle sue  emozioni e i nobili sentimenti che stasera avranno sede nel profondo di chi sarà presente presso il Chiostro e di chi avrà modo di leggere la sua opera anche attraverso il dibattito che ne scaturirà e che sarà egregiamente introdotto e moderato da Giuseppe De Nicola, Presidente di Accademia Edizioni ed Eventi, che è la casa editrice del “Di me e di te”.

Ad maiora, cara Cristina Adragna, anche per il tuo sogno di partecipare alla Seconda Edizione del Premio Strega di Poesia.

Vincenzo Fiore

“a tu per tu con…” Cristina Adragna e il suo “Di me e di te”

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

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