Annibale Carracci

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Annibale Carracci

“Resurrezione di Cristo”

Olio su tela 217×160 cm

Musée du Louvre, Parigi

L’opera fu ordinata nel 1593 dalla famiglia dei mercanti Luchini per la cappella del loro lussuoso palazzo a Bologna.

In seguito, attraverso una donazione per lascito testamentario, passò alla cappella di Santa Caterina Vigri della chiesa del Corpus Domini.

Nel 1796 fu trasferita alle collezioni parigine come bottino di guerra napoleonico.

“LA RESURREZIONE DI CRISTO”

Cristo risorto si è liberato dal sepolcro ed è circondato da una schiera di angeli mentre con la mano sinistra sostiene il vessillo della croce.

La luce è molto forte e si fa spazio tra le nubi oltrepassando la bruna atmosfera del crepuscolo.

Il sepolcro è sigillato dal cartiglio ancora intatto e uno dei soldati in corazza lo indica. Lo vediamo in secondo piano al centro della composizione e segnala ad un uomo in turbante lo stupefacente dettaglio del sigillo integro.

Ognuno di loro assume pose di sgomento e concitazione diversa.

Infine, nella parte bassa della tela, altre guardie reagiscono variamente all’evento cui stanno assistendo: alcune si danno alla fuga stupefatte, mentre un’altra dorme sulla pietra tombale ancora ignara del miracolo.

CONCLUDENDO:

Annibale Carracci dà un ottima prova di abilità compositiva.

Altrettanto notevole è la padronanza degli scorci che Annibale Carracci dimostra nella resa plastica degli stessi soldati romani.

Si coglie inoltre l’estrema cura con la quale sono stati resi gli oggetti: il fiasco rotolante sulla sinistra, il fascio di frecce utilizzato come cuscino dal dormiente in basso, una lucerna.

Brani di natura morta all’interno della composizione sacra.

Bruno Vergani

       Clicca il link qui sopra per leggere il mio articolo precedente…

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