“a tu per tu con…” Elena Saviano e i suoi “Naviganti di passaggio”

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Elena Saviano nasce a Palermo, dove vive e lavora.

Laureata in Scienze dell’Educazione con specializzazioni in discipline psicosociali e pedagogiche, attualmente insegna presso gli I.C.S. di Palermo.

Nel 2002 consulente presso l’Assessorato Territorio ed Ambiente della Regione Sicilia, in qualità di esperta in marketing e comunicazione.

Coordinatrice nel 2005 del progetto “Al di là del muro” con il Centro Studi Noesis presso l’Istituto penitenziario minorile di Palermo con Encomio del Ministero di Grazia e Giustizia; relatrice al IV e  V  Master Internazionale Euromediterraneo – C.E.R.I.S.D.I. in Palermo (anni accademici 2004 e 2005), Presidente FIPED (Federazione Italiana Pedagogisti) provincia di Palermo, (2009).

Responsabile del Dipartimento regionale per iniziative culturali di Fare Ambiente (2009),  Membro del CTS (comitato tecnico scientifico) Ecoform di Palermo, (2006-2007) e il Conferimento di un Encomio Solenne dalla XII edizione della “Provincia in festa” di Palermo; nel 2012 la Benemerenza civica della Provincia di Palermo per il sociale, la narrativa e la poesia.

Elena Saviano, attualmente Presidente dell’Associazione socio-culturale Cycnus di Palermo, si pregia anche di numerosi premi nazionali, internazionali e regionali: dal Premio Nazionale Pirandello di Agrigento al Premio   Solunto   International   Award   di   Palermo   (2020), al  Premio Teleacras di Agrigento (2011), al Premio Internazionale alla Cultura Italiana di Napoli (2010), al Premio Universo Donna di Palermo (2006), al Premio della cultura di Roma (2006).

Nel 2006 ospite alla trasmissione su Rai1 di Gigi Marzullo “L’Appuntamento”con il libro Apis, presenti i critici Walter Mauro e Claudio Marabini.

Dal 2023 iscritta alla FUIS, Federazione Unitaria Italiana Scrittori con sede in Roma.

Già Conduttrice radiofonica della rubrica “Oggi si parla di…” su Radio LDR (Napoli), ha al suo attivo pubblicazioni di saggi come “Ruoli professionali, potere e strategie comunicative in carcere” in Scuola e Carcere ed. Franco Angeli; “Il Teatro come terapia pedagogica” in Dal buio alla fantasia ed. L’Epos; di narrativa come  “Tu c’eri ” ed. Laruffa; di poesia come “Ai naviganti di passaggio” ed. Armenio; “Profumo di liquirizia” ed. Armenio; “Voglia di memorie” ed. Pungitopo; “Schizzi di sole” ed. Pungitopo; “Incontri”  ed.  Pungitopo;  “Apis” ed. Pungitopo; “Partenze-Arrivi” ed. Serarcangeli; “Trasparenze smeraldine” ed. Thule; “Un cielo che non c’è” ed. Federico; “Io, Elena” ed. Ila-Palma.

Elena Saviano nella veste di Presidente della Associazione Cycnus è anche l’ideatrice dell’agenda poetica “Tempo di poesia” registrata e brevettata alla C.C.I.A.A. di Palermo, edita da Cycnus e negli anni precedenti da Armenio editore, Spazio Cultura editore e Magnum 5B editore.

Unire e far diventare complementari  azioni di  solito separate: prendere  appunti, annotare, controllare e leggere poesia.

Un’agenda che diviene alla fine dell’anno un libro antologico da conservare e rileggere quando se ne ha voglia.

Fiore – Un obiettivo fantastico ma non semplice da raggiungere. Mi sbaglio?

Saviano – La poesia per me non è un obiettivo. È pura espressione di un sentimento che nasce, cresce e si sviluppa nel quotidiano ma che non lascia indietro la riflessione. È conoscenza delle cose ed esternazione dell’anima.

Fiore – Quali sono i criteri o i riti che determinano di anno in anno la struttura dell’Agenda?

Saviano – L’agenda “Tempo di poesia” accoglie di anno in anno poeti contemporanei   italiani   e   al   contempo   poeti   classici   conosciuti   nel mondo.  Il progetto nasce nel 2013 con l’intento di condurre a spasso per un anno le poesie di autori che pensano, come me, che la poesia sia momento   sublime di esternazione dell’anima. L’idea è generata dall’esigenza di ampliare il verso poetico dei poeti contemporanei non dimenticando i poeti classici che hanno reso immortale la poesia nel tempo e nei luoghi. Un’agenda che ha al suo attivo dieci anni di vita e che spero possano diventare tanti di più.

Fiore – Da quello che ho letto ogni giorno dell’anno è commentato da una lirica dove si alternano poeti contemporanei con poeti del passato. Per l’anno in corso quali sono stati i motivi che hanno portato all’individuazione dei poeti scelti?

Saviano – Gli autori che la compongono sono stati scelti in base alla forma, all’emozione, al sentimento, alla ragione che tutto conduce al cuore.  Rispettando lo stile personale dei poeti contemporanei nel linguaggio e nella disposizione dei versi che ne hanno definito un modus originale   ed  interessante. L’universale che incontra il particolare. Il vento, il sole, la libertà, il mare, la natura, volàno di esistenze, di miserie umane, di riflessione e di tutto ciò che è uomo e donna nella creazione dell’universo.

Fiore – In conclusione credo che la “sua” agenda, anche per il titolo che ha, si possa definire arnese utile a combattere le negatività quotidiane che la società sta attraversando e a ridare quelle calde e intime emozioni che la meccanicità dell’informatizzazione e il pressapochismo dei social hanno portato via…

Saviano – Il mio intento grazie alla complicità e alla collaborazione dei poeti che sono stati scelti ed inseriti in questa agenda rappresenta un modo per ricondurre al centro della cultura il vero senso della poesia nell’incontro con l’altro. Un’agenda che diviene alla fine dell’anno un libro antologico da conservare e rileggere quando se ne ha voglia.

Fiore – Ed eccoci, gentile Elena, alla sua poesia che Piero Longo nella prefazione a “VOGLIA DI MEMORIE” definisce “verso che narra o intende narrare il cammino esistenziale verso la luce della interiorità e la gioia dell’umanità ritrovata”, verso dove “vi si legge anche una passione intellettuale sommessa ma persistente, proterva a resistere contro ogni illanguidimento etico sia della politicità che della religiosità” anche perché non si è di fronte a una  “poesia di intrattenimento né di ricerca versaiola della sentimentalità”. Non c’è che da arrossire o togliersi il cappello di fronte a un giudizio del genere?

Saviano – Ritengo un privilegio essere stata recensita dal prof. Piero Longo critico letterario, teatrale ed artistico di Palermo che ha letto i versi delle mie poesie in una visione ampia e pluriconcettuale, senza tralasciare la luminosità, la gioia delle parole. La poesia acqua che disseta il quotidiano sempre più stantio di bellezza e di genuinità, una poesia che mostra pazienza e riflessione, ma al contempo amore e prospettiva futuribile.

Fiore – Quando e come nasce il suo percorso poetico?

Saviano – Il mio percorso poetico, se così si può dire, nasce dai banchi di scuola o come amo dire dalla culla; ovvero dalla scuola elementare. Mi sono ritrovata di anno in anno sempre più coinvolta nelle parole, poi sono diventate versi ed infine poesie. Scorrere la vita attraverso la poesia   aiuta   a rimanere, a parer mio, saldi  sulle proprie  posizioni esplorando ciò che di buono offre la vita non dimenticando il passato. Naturalmente esistono anche percorsi dolenti e sofferenti ma che si possono superare, perché no, anche leggendo una poesia che ne diviene riflessione e/o punto di partenza di qualcosa per qualcuno o di arrivo per qualcun altro.

Fiore – Una provocazione: alcuni poeti nelle loro opere indossano la maschera della sensibilità ma nella vita sono portatori di messaggi opposti. Cosa ne pensa?

Saviano – Penso che ciascuno sia figlio del suo tempo e delle proprie azioni. La “maschera” è uno strumento particolare, si deve saper usare se non si vuole rischiare di sparire insieme ad essa. Essere sensibili è un dono meraviglioso e come tale deve offrire a chi legge attraverso i versi la possibilità di vedere la persona che scrive. Restituire un lenimento alle vicende quotidiane.

Fiore – La sua poesia è un inno alla vita, un messaggio a illuminarsi d’immenso in un rapporto nuovo con la natura come scelta di vita dell’uomo che torna ad abbracciare la realtà che lo circonda. Come mai questa tematica caratterizza con forza la sua poetica?

Saviano – Ritengo che la natura benigna o matrigna sia parte di noi e come tale deve essere rispettata, come si fa per un amore, un amico, una madre… Per me è inconcepibile un mondo senza natura. Ho sempre creduto che la natura sia la ragione che muove tutto.

Fiore – C’è, per caso, un episodio particolare della sua vita che ha determinato questo amore per la natura?

Saviano – Tutto ciò che mi circonda è natura. Il cielo, il mare, l’aria, la pioggia… guardare la sera l’orizzonte, non importa dove ci troviamo, ed immaginare che ne fai parte è la sensazione più emozionante della vita. Provare a pensare che cosa accadrebbe se nulla di tutto questo ci fosse, sarebbe una vita da automa triste e devastante.

Fiore –  E così piano piano ci siamo avvicinati alla sua ultima silloge, ci siamo avvicinati “Ai naviganti di passaggio” edita da Armenio Editore nel gennaio scorso. “Ai naviganti di passaggio” riassume l’immagine della vastità dei suoi interessi ed è la fotografia di un suo vero ed autentico diario intellettuale che prende il via con i versi dedicati alla sua Sicilia che miglior cantrice non poteva avere. Sfogliando e leggendo questa sua ultima fatica, per dirla con lo scrittore Vito Bruschini, autore della prefazione, si è di fronte a una sorta di Zibaldone leopardiano, dove, pagina dopo pagina, grazie a un  “vocabolario poetico ragionato” fatto di parole molto adatte alla scrittura in versi, si scopre “la struttura di un vero e proprio memoriale, denso di folgoranti immagini, di intimi pensieri, di riflessioni culturali collegate da una serie di intrecci interni che vanno ad intersecare tematiche e ragionamenti già sviluppati in precedenza…”

Saviano – Onorata di essere stata recensita dallo scrittore e giornalista il dott. Vito Bruschini che ha definito il mio ultimo libro “Zibaldone leopardiano”. Molti sanno che amo la Sicilia dove vivo e lavoro. Credo che ogni libro di poesia meriti la lettura attenta e senza pregiudizi affinché lo si possa apprezzare.   Una lettura ripetuta per lasciarsi trasportare, ciascuno con il proprio sentimento lontano nei luoghi e/o nei momenti vissuti o che si   vorrebbero  vivere.  “Ai  naviganti  di passaggio” è amore civile, naturale, amicale, una poesia letta con gli occhi dell’altro. Siamo tutti naviganti di passaggio e ciascuno cerca a suo modo di trovare quello che desidera, di approdare da qualche parte e svolgere la propria vita. L’ignoto è un momento affascinante, ma non può restare sempre tale lo si deve scoprire e renderlo noto per poterlo apprezzare appieno.

Fiore – Riflessioni poetiche le sue che, incrociandosi, ci fanno riflettere oggi più che mai sul rapporto tra uomo e natura, sull’amore che si nutre per la propria terra natia, il cui nome, in questo caso,  è “libertà” e il cui cognome è “fierezza”. Un nome e un cognome di cui la Sicilia, i suoi eroi, i caduti per mafia non possono che ringraziarla…

Saviano – Siamo esseri umani nati in una splendida terra, la Sicilia che ha avuto trascorsi tragici ma sempre pronta con la sua gente ad affrontarli con fierezza e libertà. Vivere e lottare per i valori è un percorso   meraviglioso, un passaggio obbligato se si vuole essere veramente liberi. La Sicilia è un patrimonio da scoprire ricco di bellezze naturali, artistiche, culturali, di persone.

Fiore – Qual è stato il momento in cui ha deciso di concepire questa sua opera per poi candidarla al Premio Strega Poesia 2023?

Saviano – L’editore Armenio che conosce da anni le mie opere poetiche ha creduto che fosse giusto candidare il libro “Ai naviganti di passaggio” al Premio Strega Poesia 2023.

Fiore – Perché ama la poesia?

Saviano – La poesia espressione dell’anima permette l’esternazione di parole che giungono al cuore e che fanno della vita un posto migliore dove vivere.

Fiore – Quando ha presentato, ancora fresco di stampa, il suo ultimo nato presso la Fondazione ‘Giuseppe e Marzio Tricoli’ di Palermo, importante centro di divulgazione e formazione in ambito storico, politico e giuridico, nonché ispirato a profondi valori etici, al rispetto della legalità e del patrimonio culturale e caratterizzato da un forte impegno di solidarietà sociale, ha provato le stesse emozioni avvertite alla presentazione del suo primo libro oppure no?

Saviano – La presentazione di ogni mio libro è un’emozione diversa, ma sembra che sia sempre la prima volta. L’attesa di ascoltare i relatori, gli ospiti che seguono con interesse, l’aria magica che si respira quando attori e musicisti mettono in scena le mie parole, i miei versi, le mie poesie. La Fondazione Giuseppe e Marzio Tricoli è un luogo a me caro dove sono state realizzate tante manifestazioni culturali di pregio. È un luogo dove si respira sapere, rispetto, incontro di altre culture.

Fiore – La lettura delle sue liriche, corroborata da quanto mi ha detto sinora, conferma in me l’opinione che la poesia è espressione del nostro sentire umano e forza per vivere meglio con l’equilibrio delle giuste e appropriate parole racchiuse nella musicalità dei versi, da cui si muove e si sprigiona tanta energia positiva. E in tutto questo lei è stata molto brava… anche perché è riuscita a bucare il muro dell’indifferenza e a costruire emozioni, amore, entusiasmo e fare positivo.

Saviano – Quando scrivo una poesia, e poi un’altra e così via fino a raggiungere una raccolta, è sempre un sentire umano fatto di emozioni, pensieri, riflessioni. Viviamo in una società sempre più caotica, veloce nelle realizzazioni di ogni cosa e dove l’insoddisfazione “a volte” la fa da padrone, ma esiste anche oggi la voglia presente e costante di cercare le piccole cose che danno serenità, gioia, emozione, amore… la poesia sprigiona il senso della vita in tutte le sue sfaccettature.

Fiore – Altra riflessione dalla lettura della sua silloge? Assolutamente sì… la sua poesia è profetica, è futura perché le sue parole sono bellezza, creazione, gratitudine, ebbrezza, preghiera, armonia.

Saviano – Sono tutte le cose che ha appena scritto. Sono il cuore e l’anima che metto in ogni cosa che realizzo, sono la ragione che porto con me per la realizzazione di ciò che sento. Grata per esserci in questa terra che mi armonizza nella creazione di progetti. Ebbra di preghiera perché è il fondamento portante. È bellezza che osservo e che mi circonda ogni giorno.

Fiore – Quanto di te e delle tue esperienze personali c’è nei sonetti del personaggio di Angelica e nei sonetti della Primavera?

Saviano –  “Angelica e la notte delle stelle” nasce nell’estate del 2014 in occasione di una bella manifestazione culturale organizzata dall’allora Assessore alla Cultura Filippo Fratantoni a Santo Stefano di Camastra (Me), guardando un cielo luminoso e stellato e dal profumo del mare che inebriava tutta la cittadina. Il sonetto “Primavera” è un omaggio alla potenza e benevolenza della natura.

Fiore – Dal poemetto dedicato a Giovanni Falcone e a Francesca Morvillo scaturisce tutto l’amore per la sua Sicilia, la necessità di costruire una nuova e più solida realtà per il presente e per il futuro, ritrovare la forza di andare avanti anche dalle reminiscenze più tragiche ed amare con un grande patto culturale tra le nuove generazioni per dare compiutezza alla nostra democrazia e sconfiggere definitivamente mafia e criminalità…

Saviano – Molto si è fatto grazie a persone straordinarie come Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino… l’elenco è infinito. Tutte persone che hanno reso possibile una vita migliore a Palermo come nel resto della Sicilia e non solo, ma tanto ancora deve essere fatto. Ciascuno di noi può rendere possibile la legalità svolgendo il proprio dovere nelle piccole cose. La società siamo noi esseri umani e tocca a noi costruire quella che chiamiamo “normalità”. La cultura e l’amore sono uno strumento molto forte ed in grado di far comprendere che il bene è sempre la scelta migliore.

Fiore –  Ultima riflessione… nella sua poesia, nel suo “Ai naviganti di passaggio” vive un potere magico che zampilla dai vari versi, frutto di una incantevole sinfonia e di una ispirazione che parte da lontano per essere ricantata con vibrazioni moderne e aprire il multicolore ventaglio delle più varie sensazioni.

Saviano – I versi diventano magici se guardiamo con gli occhi dei bambini, se crediamo che tutto sia possibile, se illustriamo la vita e i ricordi come se fosse un libro di una favola. 

Fiore – Per chiudere, vuol regalare qualche suo verso ai lettori di ScrepMagazine?

Saviano – Cari lettori di ScrepMagazine questa poesia, tratta da “Ai naviganti di passaggio” è per voi.

 SPERANZA D’AMORE

 Scioglie gocce al cielo spaccato

gelosa di ciglia battute

nel tuffo illusivo

avvinghia ritorni piangenti

salici appassiti.

Pensa la paura

allacciata alla vita

smarrita d’estate

in iride di fuoco

danza all’orizzonte

schiude miele su corolle.

Pallido sorge l’amore

canta al primo giorno

culla l’azzurro

freme e riposa.

Fiore – Grazie, gentilissima Elena… alla prossima!

Saviano –  Grazie a lei per la bella ed interessante intervista e alla redazione tutta.

 SI RINGRAZIA PER IL MATERIALE FOTOGRAFICO ANGELO MODESTO

“a tu per tu con…” Elena Saviano e i suoi “naviganti di passaggio” 

   … a cura di Vincenzo Fiore

Clicca il link qui sotto per leggere il mio articolo precedente:

a tu per tu con…Corrado Simone Binetti e il suo “Matematica & Cucina”

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Vincenzo Fiore
Sono Vincenzo Fiore, nato a Mariotto, borgo in provincia di Bari, il 10 dicembre 1948. Vivo tra Roma, dove risiedo, e Mariotto. Sposato con un figlio. Ho conseguito la maturità classica presso il liceo classico di Molfetta, mi sono laureato in Lettere Moderne presso l’Università di Bari con una tesi sullo scrittore peruviano, Carlos Castaneda. Dal 1982 sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti, elenco Pubblicisti. Amo la Politica che mi ha visto fortemente e attivamente impegnato anche con incarichi nazionali, amo organizzare eventi, presentazioni di libri, estemporanee di pittura. Mi appassiona l’agricoltura e il mondo contadino. Amo stare tra la gente e con la gente, mi piace interpretare la realtà nelle sue profondità più nascoste. Amo definirmi uno degli ultimi romantici, che guarda “oltre” per cercare l’infinito e ricamare la speranza sulla tela del vivere, in quell’intreccio di passioni, profumi, gioie, dolori e ricordi che formano il tempo della vita. Nel novembre 2017 ho dato alle stampe la mia prima raccolta di pensieri, “inchiostro d’anima”; ho scritto alcune prefazioni e note critiche per libri di poesie. Sono socio di Accademia e scrivo per SCREPMagazine.

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