Vincent Van Gogh (parte settima)

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VINCENT VAN GOGH (parte settima)
“Campo di grano con cipressi” (1889) 73 x 93.4 cm
Metropolitan Museum of Art, New York City

“Campo di grano con cipressi” è una delle serie più belle realizzate dal pittore olandese, sia per la bellezza del paesaggio che per la maestria nel saper mescolare la tradizione “espressionista” con il suo modo di vedere il mondo che rende tutto “magico” per mezzo della pittura.

È un’opera che sprigiona forza e imponenza grazie ai tratti energici per plasmare una campagna effervescente.

Van Gogh non ha voluto riprodurre l’apparenza del paesaggio, bensì il modo in cui il paesaggio appariva a lui, come se fosse una “visione interiore“.

In questo capolavoro sono evidenti l’intensità e il sentimento che Van Gogh aveva verso la natura.

Van Gogh considerò questo paesaggio bruciato dal sole una delle migliori tele dedicate all’estate e ripeté la composizione con successo per ben tre volte.

Questa è la prima opera.

“CAMPO DI GRANO CON CIPRESSI”

Dalla vista della finestra del manicomio, Van Gogh descrive una paesaggistica campagnola assai movimentata dal vento.

In primo piano, realizzato con varie tonalità giallastre, spicca un grande campo di grano spigato, ricco di forti simboli che indicano fertilità; è un inno alla vita.

In profondità troviamo, in secondo piano, cespugli e piante di ogni genere in un tripudio di colori e armonia assoluta.

Poi incontriamo gli scuri ed imponenti cipressi, simbolo supremo della Provenza, che contrastano con il cielo e le azzurre montagne francesi delle Alpilles, sullo sfondo.

Colpisce, inoltre, l’imponente cipresso che si erge verso l’alto spinto dall’irruenza del campo di grano.

Infine, il cielo appare colmo di nuvole curvilinee di tonalità biancastre in cui energiche pennellate riproducono la vibrazione del vento che modella plasticamente i campi, gli alberi, i cespugli, le nubi.

PER CONCLUDERE

“I cipressi mi preoccupano ancora”, scrive a suo fratello Theo, “mi piacerebbe fare qualcosa con loro come le tele dei girasoli, perché mi stupisce che nessuno li abbia ancora fatti come li vedo io. È bello per quanto riguarda le linee e le proporzioni, e il verde ha una qualità così distinta”.

Ma questo quadro fa anche emergere l’amarezza che caratterizza un po’ tutta la vita drammatica del pittore.

Il campo di grano che in sé esprime un senso di felicità per il momento della raccolta, viene oscurato dai cipressi da sempre riconosciuti come alberi che emanano tristezza e universalmente ricordati per la loro presenza nei cimiteri.

I cipressi sono i più difficili da dipingere, ma sono quelli che più trasmettono quello che ho dentro”  (Van Gogh)

L’arte è bella anche perché suscita in ognuno emozioni diverse, e quindi è una fonte inesauribile di significati.

Bruno Vergani

Leggi qui la parte sesta:

Vincent Van Gogh (parte sesta)

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