Viaggi nel tempo

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E’ possibile viaggiare nel tempo?

Poter Cambiare il proprio destino, poter conoscere una persona che ci ha appena sfiorato, rimediare ad un errore commesso o vivere ancora una volta qualcosa che ci ha tanto emozionato?

A chi non capita di pensarci ogni tanto, di fantasticare sulla possibilità di poter “riacciuffare” quell’attimo, di risalire su un treno ormai già passato?

Se usiamo la fantasia la risposta è sicuramente si.

Basta possedere una “macchina del tempo” e il gioco è fatto.

Ci infiliamo nella Delorean costruita da Dock Brown in “Ritorno al futuro” di Zemeckis, progammiamo la data prescelta ed eccoci catapultati in un baleno nel giorno prescelto a rivivere ciò che è già trascorso con una nuova consapevolezza.

Ma per la nostra parte razionale, è tutto un altro paio di maniche.

La ragione ci dice che sono tutte fantasie assurde, il tempo non può essere ripercorso. In realtà, invece, la Fisica di oggi non lo esclude, almeno per quanto riguarda i viaggi “nel futuro”.

Grazie alla teoria della relatività di Einstein, si può affermare che il tempo si “dilata” ma non allo stesso modo per ognuno di noi. Si potrebbe quindi si viaggiare nel tempo, ma non a ritroso; impossibile tornare nel passato ma possibile proiettarsi nel futuro in una dimensione spazio –tempo che può sembrare ancora da creare ma, in realtà già esistente.

Paul Davies astrofisico di fama mondiale, approfondisce il tema nel suo libro “Come costruire una macchina del tempo”. Il viaggio nel tempo è possibile per Davies solo se si viaggia a velocità della luce o se si considera un’altra possibilità: la gravità.

Davies evidenzia come il tempo scorre più rapidamente su un tetto che non al piano terra, ma per avere una vera distorsione temporale dobbiamo trovarci vicino ad un buco nero.

Entrando in un forte campo gravitazionale ( si pensi ad “Interstellar “ di Nolan), si viene catapultati in una dimensione in cui il tempo si dilaterebbe , creando un divario tra lo scorrere del tempo in orbita e il tempo trascorso sulla terra.

Un ritardo temporale per cui, una volta ritornati sulla terraferma, sarebbero trascorsi non ore ma parecchi anni. In nessuno dei casi sarebbe invece possibile tornare indietro nel tempo, perché sarebbe necessaria una tecnologia molto più avanzata che l’uomo non possiede ancora.

Eppure la teoria di Einstein non lo escludeva totalmente. Lo scienziato era assolutamente terrorizzato solo all’idea di un viaggio nel passato; la sola possibilità di modificare eventi importanti della storia collettiva o individuale rischierebbe di creare dei “paradossi temporali” con conseguenze importanti. Cosa accadrebbe se tornando indietro nel tempo ostacolassimo la conoscenza dei nostri genitori mettendo a rischio la nostra stessa nascita?

Sarebbe modificare il proprio corso naturale e cosa troveremmo una volta ritornati al presente? Oppure , come affermano alcuni scienziati, non esiste libero arbitrio nei viaggi nel tempo e quindi ogni nostro tentativo di modificare sul serio il passato fallirebbe sul nascere?

La verità è che l’uomo non è ancora pronto a osservare davvero quello che lo attende da qui a mille anni; se si potesse viaggiare a piacimento tra i meandri del tempo non saremmo più gli stessi, inizierebbe una nuova moda per fuggire dal presente rifugiandosi in un nuovo “Altrove”.

Lasciamo per ora il dilemma agli scienziati, e, se un giorno , come in un romanzo di Asimov, entrassimo in una navicella per partire verso l’anno 4000, speriamo solo di trovare ancora la Terra sana e salva.

Sandra Orlando 

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