Il cammino continua, accolti nella chiesa di San Benedetto, in attesa dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione, giorni di parole che fanno riflettere sulle idee su cui siamo stati convinti per tanti anni, idee su cui abbiamo voluto basare la nostra vita in questo mondo e spesso utilizzando le stesse anche per comprendere il mondo metafisico, la ricerca escatologica, l’oltre, oltre noi.
La cultura illuminista ha tentato una realizzazione e costruzione della felicità centrata su e in questo mondo, avremmo dovuto riuscirci esclusivamente attraverso la nostra ragione e intelligenza, eppure gli spiriti più sensibili del primo Romanticismo si resero conto che l’agognata felicità non era arrivata, anzi angoscia e smarrimento li spinsero a riavvicinarsi a Dio.
Quando, all’inizio della celebrazione Eucaristica sento Don Domenico esprimere la gioia di “esserci”, avverto un senso di leggerezza del cuore, per cui la complessità della fede si trasforma in segmenti di semplicità, i quali danno energia benefica alla mente per capire e al cuore per accogliere.
Comprendo la figura immensa di Maria, Immacolata Concezione, nell’economia del grande Disegno Divino, cristiano cattolico.
Comprendo, anche, come tutto questo possa essere motivo unificante per delle persone, le quali, inizialmente per caso, si sono incamminate verso lo stesso obiettivo, diventando comunità. Don Domenico esprime ai fedeli questo concetto : “Il sacerdote è al servizio della vostra felicità“, e non posso non paragonare il suo dire luminoso alla poca luce che il mondo offre in ogni campo, provo malinconica tenerezza nei confronti dell’illuminista deluso e smarrito, e mi sento attonito e pieno di speranza nel comprendere che in quella poetica affermazione ci possa essere la sintesi compiuta di un cammino spirituale, non manca nulla, è necessaria solo la costanza del cammino stesso.
Di conseguenza mi giunge come magica la frase di Ornella che mi dice: “Guarda” – mostrando con la mano chi era in quel momento intorno a noi – “è la nostra famiglia, siamo una bellissima famiglia“, nello stesso momento vedo Orietta impegnata a creare momenti di felicità con la sua capacità organizzativa.
È tutto così semplice, forse amare può essere così semplice se la felicità è un servizio per chi ti è accanto. In attesa dell’8 di Dicembre, alla San Benedetto.
Tommaso Cozzitorto
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