E poi alla luce preferisci il buio, almeno luci smorzate, ombre, come ombre sono i tuoi pensieri in ore che nonostante tutto scorrono veloci, perché emozioni e vita pragmatica si dirigono parallelamente verso quella grande scommessa che si chiama Vita.
Gli occhi cercano nella penombra presenze che ormai sono diventati ricordi ma per qualche secondo la mente deve realizzare tutto questo e ti stupisce la consapevolezza di realtà nuove che inesorabilmente vanno avanti anche a prescindere da te.
Nella realtà quotidiana ti senti sospeso, ci sei e non ci sei, sei presente a te stesso soprattutto per una forma di esperienza del mestiere del vivere, dietro ogni sorriso si nasconde il coraggio, la volontà di credere che la vita dopotutto è come il gioco d’azzardo, vinci perdi pareggi, ti consuma e siamo consapevoli del fatto che la candela non si rigenera, il tempo non rigenera se stesso in fotocopia ma solo in ricordi spesso distorti dal tempo e dalle difese della psiche.
Anche la nostalgia non sempre può definirsi elegiaca e poetica, a volte, invece, fa male specialmente se accoppiata al rimpianto.
Non credere alle seconde possibilità.
Cosa significa una seconda possibilità se nulla sarà mai più come prima e se il presente è un tempo così veloce da non concederti i momenti della riflessione per comprendere i passi che la luce del giorno ti impone di fare?
La notte ti permette di scrivere e di analizzare i moti dell’anima, è vero, la speranza è una illusione che ti prende quanto il giorno, l’illusione non è capace di nascondersi e non è reagente alla luce.
La notte dilata il tempo, ti fa credere che il mattino può essere spostato oltre lo steccato del pensiero che attende se stesso.
E invece il mattino ti invade…
Tommaso Cozzitorto
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