Tutto può succedere (Parte 2a)

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Tutto può succedere (Parte 1a)

…Quell’uomo di bell’aspetto, gentile e premuroso, non era altro che uno spacciatore di droga che in breve tempo la coinvolse e la indusse a drogarsi.

   Mamma rimase turbata nell’apprendere le vicissitudini di Orietta, l’amica con la quale in gioventù aveva condiviso momenti felici e di spensieratezza, e pensò che adesso che si erano ritrovate, le cose per lei sarebbero andate molto meglio…almeno così, sperava!

   Orietta veniva spesso a trovarla, e qualche volta uscivano insieme per svagarsi un po’.

   Naturalmente mio padre non approvava, e ogni giorno diventava sempre più violento.

   La situazione era diventata ingestibile, e quando poteva, mamma correva a rifugiarsi in casa dell’amica, infischiandosene anche di noi figli.

   Ma la sua insofferenza cresceva ogni giorno di più, e una sera in cui la disperazione aveva preso il sopravvento, in un momento di debolezza, si lasciò trasportare dall’oblio e dalla spensieratezza insieme all’amica, affogando i dispiaceri nell’alcol e nella droga.

   Si supponeva fosse un caso isolato, infatti per un periodo di tempo riuscì a farne a meno; ma l’ecstasi è una droga che s’insinua in modo violento nel corpo e nella mente rendendo le persone schiave di dipendenza, e fu così che mamma si trovò nel periodo più buio della sua vita. Inizialmente non fu facile, per lei, procurarsi la droga, e si limitò a farne uso discontinuo, ma Orietta aveva svariate conoscenze che estese anche a lei.

   Che tristezza!

   I lineamenti di mamma  si erano deformati e non era più lucida come una volta, anzi, continuava a dormire e chiudersi nel suo piccolo mondo…

   Che famiglia!!!

  Il babbo si ubriacava e mamma si drogava. Cosa avrei potuto desiderare di meglio???

   La nostra vita scorreva fra ansie e paure, e anche papà, più alcolizzato che mai, non si rendeva conto di ciò che girava attorno a noi.

   I giorni scorrevano lenti e tutti uguali, e noi figli eravamo le uniche vittime di quell’obbrobrio, affinchè, un giorno, nostro padre si ammalò di cirrosi epatica, e senza curarsene continuò a bere come un forsennato, le sue condizioni si aggravarono e i medici dovettero intervenire tempestivamente con un trapianto al fegato.

   Ancora oggi mi chiedo se sia stato un bene o un male, perchè una loro negligenza provocò la morte di mio padre, e il tribunale dei malati decise di risarcirci per una consistente somma di denaro che ci avrebbe permesso di vivere agiatamente.

   A ripensare quel tragico momento provo ancora vergogna…

C O N T I N U A…

Grazia Bologna

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Tu Donna

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Grazia Bologna
Mi chiamo Grazia Bologna e vivo a Palermo. Affascinata sin da piccola dallo scrivere, ho rafforzato il mio “Estro Artistico” ispirandomi, soprattutto, all’Amore verso la Vita e alla Foto. Adoro tutto ciò che è arte. A volte posso rimanere ore ed ore ad ammirare un quadro ed emozionarmi. Amo viaggiare perché mi porta ad esplorare nuove culture, ma sono orgogliosa di vivere nella mia amata Sicilia che mi regala paesaggi di mare che, per me, sono un’immensa fonte d’ispirazione. Ho partecipato a vari Concorsi di Poesie e Racconti in cui ho raggiunto, per ben due volte il Podio, ed ho ricevuto varie menzioni e premi speciali. Imprenditrice in attività di Call Center, ho condotto trasmissioni televisive e radiofoniche in emittenti regionali private, trattando varie problematiche legate alla famiglia. Da Marzo 2018 collaboro con “ScrepMagazine” come Socio di Accademia Edizioni ed Eventi curando la rubrica “Racconti di Vita Vissuta” e trattando argomenti vari.

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