Tamara de Lempicka (parte terza)

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Tamara de Lempicka (parte terza)

“Il turbante verde”

Olio su tavola cm. 41 x 32

Collezione privata

Tamara de Lempicka ha risentito a livello stilistico, come dicevo nelle parti precedenti, delle influenze della corrente dell’Art Déco ma anche della pittura cubista.

I tratti sono evidenti nelle sue opere, sia a livello cromatico, sia nella costruzione delle figure o degli sfondi entro cui esse si collocano, reinterpretandoli in modo del tutto originale.

La critica ha accostato la sua pittura anche al neoclassicismo di Ingres affermando che ciò che «colpisce nei suoi dipinti è l’immediata corposità dei soggetti raffigurati.

Interessantissima tutta la sua produzione ma “Il turbante verde” è uno dei dipinti che meglio rappresenta la pittura di quest’artista.

“IL TURBANTE VERDE”

Il quadro è il ritratto di due giovane amanti.

La ragazza di sinistra rivolge lo sguardo magnetico e intenso verso lo spettatore e allunga la mano accarezzando il volto dell’altra.

La giovane di destra si abbandona sulla spalla con occhi luminosi e sognanti.

Proprio questa tinta luminosa è infatti la dominante cromatica dell’intero quadro cui si aggiunge il rosa pallido della carne, il bianco del fondo e il rosso scarlatto delle reciproche labbra che spiccano come rubini preziosi.

Gioco di sguardi, forte allusività, abbandono estatico, l’abbraccio ambiguo, il dipinto è riferito ad un mondo saffico cui era coinvolta anche la stessa Lempicka durante tutta la sua vita.

Tamara ci fornisce dettagli molto precisi su questo quadro: Il dipinto prende il nome dal colore verde giada del turbante e della camicia a disegni geometrici che le due donne indossano.

CONCLUDENDO:

Un quadro che fu, come spesso accade nell’arte, una testimonianza del costume e di come ci si abbigliasse nel periodo dell’Art Déco.

Proprio le decorazioni geometriche del vestito che indossa la donna sulla destra documentano la moda di quegli anni (1923) che si ispiravano anche ai dipinti del Futurismo.

Bruno Vergani

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