Piero Marussig (parte prima)

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PIERO MARUSSIG (parte prima)

“Autunno”

Olio su tela 98 x 149 cm.

Museo di Arte Contemporanea di Trento.

Piero Marussig nasce a Trieste nel 1879 in una famiglia benestante dove il padre era un collezionista d’arte.

Marussig apprende presto i rudimenti della pittura sotto la guida di E. Scomparini, insegnante di disegno.

I primi dipinti che realizza Piero Marussig sono ritratti, tra i quali il “Ritratto della sorella minore Eugenia” del 1898.

Nel 1900 Marussig viaggia per l’Europa stabilendosi brevemente a Vienna e poi a Monaco, dove espone all’Accademia.

Partecipa alla “secessione“, stringendo anche un legame molto forte con con Gustav Klimt, determinante per la formazione artistica di Piero Marussig.

Rientrato a Trieste, studia e analizza le esperienze fatte migliorando i toni cupi dell’intimismo dei Nabis.

Nel 1903 convola a nozze con Rina Drenik e si trasferisce a Roma fino al 1905.

Qui frequenta gli ambienti divisionisti, studiando la pittura classica, e realizzando la sua predilezione per Tiziano.

Sempre in quell’anno vive a Venezia per un breve periodo, successivamente a Parigi.

A Parigi si confronta con artisti quali Cézanne, Van Gogh, Gauguin, Seurat, Denis e Matisse.

Grazie a queste conoscenze modifica la propria personale interpretazione del postimpressionismo.

Rientrato a Trieste nel 1906, compra una vecchia villa, diventando per gli amici un rifugio in cui meditare e praticare con impegno la tecnica “en plein air”, fonte d’ispirazione per molti artisti.

Nel 1908, realizza figure in atteggiamento rilassato o pensieroso, nelle quali mescola luce e colori post-impressionisti .

Verso il 1910 utilizza sempre più i colori di chiara connotazione espressionista.

Lavora a Trieste dal 1898 al 1918, e poi a Milano sino al 1937, dipingendo in uno stile espressionista rappresentativo, raffigurante vedute e ritratti.

Entra a far parte di un gruppo di artisti milanesi noto come il “Novecento Italiano” che comprende Leonardo Dudreville, Achille Funi, Ubaldo Oppi e Mario Sironi.

Il gruppo ha tendenze fasciste come la scrittrice Margherita Sarfatti, amante di Mussolini.

Ammalatosi di cirrosi epatica, Piero Marussig muore dopo una lunga malattia, a Pavia il 13 ottobre del 1937.

“AUTUNNO”

L’”Autunno” di Piero Marussig, realizzato nel 1924, si ispira alle composizioni degli artisti del passato.

Il cesto di frutta che la figura al centro sostiene sulle gambe, il vaso portato in testa dalla donna in secondo piano e gli oggetti posti in basso a destra, riprendono infatti le tele del Seicento.

La finestra sul fondo si apre su un paesaggio con un cielo terso che rivela una riflessione poetica e melanconica sulla natura e la vita umana.

Un melograno sul muretto diventa per Marussig il simbolo della stagione.

CONCLUDENDO:

Lo studio dell’antico, come dicevo prima, del pittore friulano, si diffonde sull’intera composizione.

Sono evidenti, infatti, i richiami di una scena retorica consistente nella rappresentazione di un concetto o un fatto attraverso simboli e immagini.

Bruno Vergani

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