Piero Marussig (parte seconda)

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PIERO MARUSSIG (parte seconda)

“Donne al caffè”

olio su tela, 80,5 x 100 cm.

Milano, Museo del Novecento

“Donne al caffè” è uno dei capolavori di Pietro Marussig dove la purezza dei colori e delle forme si accompagna a soggetti e a temi che riflettono lo stile di vita borghese dell’epoca.

“DONNE AL CAFFÈ”

Il dipinto ritrae due giovani figure femminili dall’aspetto malinconico sedute al tavolino di un caffè.

Gli abiti eleganti ma sobri rivelano la loro appartenenza alla buona borghesia cittadina.

I volti sono sereni ma l’espressione rivela una certa insoddisfazione esistenziale.

La ragazza di destra ha il viso poggiato sul palmo della mano, lo sguardo malinconicamente perso nel vuoto e tiene con la mano destra una sigaretta tra le dita.

La giovane a sinistra invece ha tra le braccia un cagnolino e punta lo sguardo assente in basso.

Sul tavolino si trovano alcuni pasticcini e un bicchiere. Dietro di loro si notano vistosamente due tende dal colore beige molto chiaro.

Marussig ha dipinto un momento semplicissimo, come un incontro ad un caffè, con estrema intensità.

Ciò che attira è lo sguardo delle protagoniste rese in modo diverso.

Lo sguardo della donna sulla destra è rivolto verso l’osservatore.

L’altra donna raffigurata invece è girata di tre quarti e fissa un punto nel vuoto.

E lì, ferma in posa, stringe tra le mani i suoi guanti bianchi e tiene in braccio un cagnolino che sembra in posa pure lui diventando così il terzo protagonista della composizione.

CONCLUDENDO:

Donne al caffè”, è un tipico esempio di un’arte figurativa, che rifiuta gli astrattismi e pone le sue basi nella realtà come può essere appunto quella di due donne intente a sorseggiare un caffè.

Tutti questi particolari denotano come il dipinto costituisca uno degli episodi di maggiore adesione dell’artista ad una pittura dotata di un plasticismo fuori dagli schemi dell’epoca.

L’ opera infatti già dalla metà degli anni ’30 venne ritenuta dalla critica una delle opere in cui Marussig si è realizzato in pieno.

Bruno Vergani

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