Questa sera, per favore, pensateci.
Quando l’esasperata goliardia pretenderà di sostituirsi ad un pacato momento di riflessione, quando indosserete un abito succinto con la convinzione di dover celebrare ad ogni costo la vostra avvenenza, quando lui si sfilerà di dosso fino all’ultimo indumento possibile e voi sarete lì, a tessere le meste lodi del nulla.
Pensateci!
È molto probabile che, a causa dell’incombente stato di grande allerta che sta mettendo in ginocchio il Paese, si eviterà presso parecchi locali di abbracciare ancora una volta il ridicolo e l’inettitudine.
Ma se così non dovesse essere, se nonostante tutto seguiterete in maniera incosciente ad accalcarvi per “superficiale dabbenaggine” e non ci sarà nessuno ad impedirvelo con tutte le proprie forze, ricordate che l’imprescindibile senso di responsabilità morale deve necessariamente imperare su tutto il resto.
Pensateci a lungo, pensateci a fondo.
Il dono di un gioioso ramoscello di mimose è un efficace detrattore dell’inadeguatezza, un delicato simbolo di commemorazione appropriata e silente.
La vera emancipazione non si è mai servita dell’ostentazione delle personali fattezze, bensì della “contagiosa e raffinata sobrietà dei gesti“.
Sappiate che divertirsi in maniera libera e spensierata non è peccato, ma riservatevi questa opportunità in vista di altre occasioni.
E soprattutto, in un momento delicato ed intriso di forte precarietà come questo, siate caute, responsabili ed oltremodo prudenti.
Perdonate lo schietto contenuto del mio enunciato.
Ma oggi, sostanzialmente, per favore…
Pensateci!
Maria Cristina Adragna