Pellizza da Volpedo (parte seconda)

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Pellizza da Volpedo (parte seconda)

“Ricordo di un dolore” (ritratto di Santina Negri)

Olio su tela 81 cm x 107 cm

Accademia Carrara, Bergamo.

Il motivo del dipinto fu la morte repentina della sorella Antonietta nel 1889.

Pellizza si trovava a Parigi per visitare l’Esposizione universale quando apprese la notizia.

Rientrato immediatamente a Volpedo l’artista sostituì e dipinse la sua sofferenza con la raffigurazione di una giovane donna di Volpedo (la modella Santina Negri) che, leggendo un libro, ricorda un fatto doloroso.

Solo in un secondo momento il pittore aggiunse una viola del pensiero tra le pagine aperte in mano alla ragazza.

Infatti il fiore stesso nella simbologia riporta a pensieri emotivi che tristemente ci riallacciano al passato e a ciò che ci è più caro.

Lo stesso Pellizza scriverà all’amico e critico d’arte Vittorio Pica: “di ritorno, colpito dalla morte di una sorella, volli ricordare il mio dolore con una donna che le assomigliava.

“RICORDO DI UN DOLORE”

Nello sguardo malinconico di Santina Negri, con un libro in mano e lo sguardo perso nel vuoto, l’artista esprime il dolore per la morte della sorella Antonietta, scomparsa poche settimane prima.

Quel vuoto incolmabile per la perdita di una persona cara traspare in modo lancinante ed evidente.

La giovane è seduta sulla poltrona e nell’espressione del viso si nota grande angoscia e la consapevolezza che ciò che è stato non sarà più.

Il braccio destro è abbandonato in grembo e il libro, dove si nota il fiore essiccato, esprime una drammaticità straziante che si percepisce dallo sguardo assente, dal volto pallido e dalla postura del corpo che si trova in una condizione di completo distacco.

Il grigio della parete, il blu scuro della gonna e la camicetta bianca creano un’atmosfera lugubre in relazione con la morte.

Infine, la monumentalità della composizione, insieme alla netta scansione dei volumi e alla pennellata vigorosa, acuisce il capolavoro.

CONCLUDENDO:

L’opera rappresenta il compendio della formazione ottocentesca del pittore prima della svolta divisionista alla fine del secolo, rappresentata dalla celebre tela di impegno sociale “Quarto Stato” che vi ho parlato nella parte precedente.

L’impostazione di questo ritratto deriva da Tallone, maestro di Pellizza, mentre la costruzione dello spazio per piani di colore luminoso steso a grandi campiture richiama anche la pittura dei macchiaioli.

Bruno Vergani

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