PAUL GAUGUIN
“Il Cristo giallo” 1889, olio su tela
dimensioni 92 × 73 cm.“Albright-Knox Art Gallery”
New York (Stati Uniti)
La vita di Gauguin è stata un viaggio lunghissimo ma affascinante tra la Francia, il Sud America e l’Oceania.
Nato a Parigi nel 1848, dopo la morte del padre si trasferì in Perù dove trascorse l’intera infanzia dai parenti della madre.
Rientrato in Francia studiò a Parigi.
Nel 1873 fu costretto ad abbandonare l’impiego come agente di cambio per la grave crisi economica della Francia.
Sempre in quell’anno sposò una giovane e agiata fanciulla danese: Metto Sophie Gad.
Gauguin, a questo punto, si dedicò interamente alla pittura.
Desideroso di una vita avventurosa, nel 1885 si trasferì in Bretagna, ma due anni dopo si imbarcò per la Martinica.
Rientrò in patria nel 1888 e visse per un certo periodo ad Arles assieme all’amico Van Gogh, ma dopo tre mesi fu costretto a fuggire in seguito a una crisi di follia del pittore olandese.
Dopo il litigio si trasferì a Tahiti sino al 1894.
Tornò in Francia nel 1895 ma partì subito dopo per il suo ultimo viaggio per le Isole Marchesi in Polinesia.
Qui per essersi opposto alla politica razzista del governatore francese, fu condannato al carcere dove morì 8 maggio 1903, solo, stanco e malato.
” IL CRISTO GIALLO “
La scena, ambientata in un paesaggio rurale, raffigura delle donne Bretoni nei loro costumi tradizionali.
Sono inginocchiate con i loro vestiti tradizionali ai piedi del crocifisso (costruito con semplici assi squadrate) come fossero delle pie donne evangeliche in preghiera attorno al loro Dio e alla propria terra.
Gauguin qui si confronta con un tema religioso che ha affascinato miriadi di artisti: la crocifissione di Gesù.
Se notate, il Cristo appare con il volto di Gauguin, si ispira alle sue fattezze come fosse un autoritratto.
Raffigura un Cristo pietoso e selvaggio e, al posto della Madonna, la Maddalena e gli Apostoli, ci sono tre contadine.
Sullo sfondo di una campagna, costellata qua e là di alberi che divampano con una suggestiva colorazione rosso-arancio, i colori appaiono intensissimi.
Le colline sono gialle, gli alberi fiammeggiano di un rosso vivo (periodo autunnale) e il Cristo contornato in nero e verde, è totalmente giallo.
Un piccolo fiume e tre piccole case sul lato destro della scena.
Non molto lontano, il prato viene interrotto da un muretto scavalcato da un uomo, come superamento della vita.
Il blu delle vesti e il rosa delle cuffie in primo piano risaltano sulla figura del Cristo e del fondo, i cui toni sono valorizzati da tocchi di blu trasparenti.
L’uguale croma di Cristo e delle colline sta a indicare l’intima religiosità dei Bretoni.
PER CONCLUDERE:
Il giallo dell’intera composizione rappresenta, una fonte di speranza, l’unione tra il grano e il Cristo, ma anche il dolore di Gauguin che trascorre una vita di miseria e povertà.
Su tutto il dipinto domina la croce, salvezza per l’umanità e rinascita della vita.