La mafia non uccide solo d’estate

104883

La mafia non uccide solo d’estate: è un carcinoma tentacolare che ci avvinghia in una morsa annientatrice.

E quando non ci priva dell’esistenza sacra, si arroga ad ogni modo il diritto di sgretolare le nostre anime, intervenendo sulle umane e comprensibili fragilità, logorandoci nel profondo.

Il 6 gennaio del 1980 veniva barbaramente assassinato, innanzi agli sguardi inermi dei componenti della propria famiglia, l’allora Presidente della Regione Siciliana, Piersanti Mattarella, molto vicino ad Aldo Moro e fratello dell’attuale Presidente della Repubblica.

Licio Gelli lo definì un “delitto perfetto”.

I processi, infatti, stabilirono solo i mandanti dell’omicidio ed hanno assolto Fioravanti e Cavallini dall’accusa di essere stati i reali fautori dell’omicidio.

Restano ancora sul tavolo, dopo ben quaranta anni, alcune tracce d’indagine che non sono mai state adeguatamente prese in considerazione : dall’arma da fuoco utilizzata per l’azione efferata alle targhe delle automobili guidate dai killer.

Di Matteo sostiene che sia ancora possibile dare un nome ed un volto ai sicari.

Quest’oggi, davanti al luogo dell’omicidio , si è svolta la consueta cerimonia commemorativa.

Cinque le corone di fiori, tra le quali, per la prima volta, quelle giunte da parte del governo, tutte poste ai lati della targa che ricorda il triste evento, in quel di via Libertà, a Palermo.

Presenti i familiari della vittima, tra cui i figli e i nipoti di Mattarella.

In rappresentanza del governo era invece presente il ministro del Mezzogiorno, Giuseppe Provenzano.

Hanno presenziato, inoltre, le più alte cariche istituzionali siciliane: il governatore Nello Musumeci, il presidente dell’Assemblea siciliana Gianfranco Miccichè, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Numerose anche le autorità civili e militari.

Come sarebbe lieve e consolatorio, per gli animi martoriati ed afflitti degli italiani onesti, poter avvertire che la mafia che ha voluto uccidere Piersanti Mattarella non ha affatto vinto!

Ma purtroppo siamo costretti ad affermare, nostro malgrado, che quella “vigliacca assassina” non ha per nulla perso, perché l’encomiabile e profonda riforma delle istituzioni che Mattarella avrebbe voluto portare a compimento in Sicilia, e della quale è letteralmente assetato tutto il Paese Italia, presenta ancora le sembianze di una chimera priva di realizzazione.

Il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha seguito la seduta solenne a Palazzo Reale, a fianco della cognata e del nipote.

La manifestazione commemorativa è stata aperta dal presidente dell’Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè, dopo il consueto inno nazionale.

Bisognerebbe, sempre e comunque, evitare di sottrarsi alle occasioni di cambiamento.

Ma, ahimè, l’insormontabile timore di morire è fortemente imparentato con un’omerta’ quasi inestirpabile.

La mafia interviene sulle ovvie fobie di un’umanita’ che è per natura eccessivamente fragile, assumendo tutte le connotazioni di un male incurabile.

Ma chi perse la vita, in nome di un ideale di giustizia, conosceva molto bene rimedi ed antidoti.

Maria Cristina Adragna

Previous articlePaul Gauguin
Next articleDedicata a Pino Daniele la mia “Anima confusa”
Maria Cristina Adragna
Siciliana, nasco a Palermo e risiedo ad Alcamo. Nel 2002 conseguo la Maturità Classica e nel 2007 mi laureo in Psicologia presso l'Università di Palermo. Lavoro per diverso tempo presso centri per minori a rischio in qualità di componente dell'equipe psicopedagogica e sperimento l'insegnamento presso istituti di formazione per operatori di comunità. Da sempre mi dedico alla scrittura, imprescindibile esigenza di tutta una vita. Nel 2018 pubblico la mia prima raccolta di liriche dal titolo "Aliti inversi" e nel 2019 offro un contributo all'interno del volume "Donna sacra di Sicilia", con una poesia dal titolo "La Baronessa di Carini" e un articolo, scritti interamente in lingua siciliana. Amo anche la recitazione. Mi piace definire la poesia come "summa imprescindibile ed inscindibile di vissuti significativi e di emozioni graffianti, scaturente da un processo di attenta ricerca e di introspezione". Sono Socia di Accademia Edizioni ed Eventi e Blogger di SCREPmagazine.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here